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(17 Novembre 2010) Enzo Apicella
Presentato il report Inail: gli omicidi sul lavoro nel 2009 sono stati 1021

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(Di lavoro si muore)

Pisa. La morte di Carlo Pratelli è un monito per tutti

(31 Ottobre 2011)

La Corte di Cassazione, con sentenza del maggio 2009, ha chiarito che “la normativa anti infortunistica mira a a salvaguardare l'incolumità del lavoratore non solo da rischi derivanti da incidenti o fatalità, ma anche da quelli che possono scaturire dalle sue stesse disattenzioni, imprudenze o disobbedienze alle istruzioni e prassi raccomandate"

Basta questa considerazione per dimostrare che non c'è niente di accidentale nella morte di Pratelli (morto 5 anni fa schiacciato da sei tonnellate di vetro nello stabilimento della saint gobain dove si trovava con un camion per caricare delle lastre), come del resto ha stabilito anche la sentenza del tribunale pochi giorni fa.

Ci sono operazioni cosi' pericolose che non sono sufficienti dispositivi di protezione individuali e accorgimenti per eliminare il rischio, queste operazioni vanno subito individuate, eliminate e sostitituite.

A vigiliare deve essere il committente sulle ditte appaltatrici, il committente su tutte le operazioni di interferenza, quindi la Saint Gobain avrebbe dovuto verificare le modalità di carico, informare, formare e addestrare il personale a tutte le operazioni, vigilare sulle ditte appaltatrici che operano spesso senza sicurezza e procedure adeguate

La filiera degli appalti e dei subappalti regna incontrastata nel residuo indotto industriale pisano, i lavoratori sono inquadrati da contratti diversi, hanno orari e datori di lavoro diversi e alla fine neppure sul versante sicurezza e salute si conoscono ambiti unitari.

Il sindacato ha molte responsabilità nella mancata costruzione di coordinamenti tra i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza delle aziende più grandi con gli rls degli appalti, forse perchè in queste ultime spesso e volentieri non esistono rappresentanti sindacali e delegati alla sicurezza. La filiera della sicurezza da costruire non è tanto quella tra datore di lavoro e e dipendente , tra preposto e rls, la vera filiera è quella che permetta di controllare ogni percorso lavorativo passando attraverso gli appalti e i subappalti. esigendo sempre e comunque il rispetto delle norme e di condizioni lavorative\orari dignitose e sicure

La morte di Pratelli poi ricorda che in questo paese sono sempre più numerosi i lavoratori e le lavoratrici che continuano a lavorare dopo la pensione perchè le continue riforme previdenziali hanno regalato a noi tutti\e pensioni da fame.

Giorni fa si sono rivolti a noi alcuni autisti costretti a turni massacranti e doppi lavori perchè alle prese con contratti capestro che messi in discussione determinerebbero il loro licenziamento e la impossibilità di trovare un'altra occupazione (chi si ribella al sistema vigente paga sulla propria pelle)

E questa assenza di diritto del lavoro, il mancato rispetto delle normative di sicurezza nascono proprio dall'abbattimento delle tutele collettive e individuali, dalla facilità di licenziamento che questo Governo intende istituzionalizzalire ed estendere, rendere assolutamente normale nelle relazioni industriali.

E proprio per questi motivi, la morte di Pratelli sia da monito per chi ritiene che ci siano troppe tutele nel nostro paese quando invece tra deroghe e nuove legislazioni di tutele ce ne sono sempre meno

CONFEDERAZIONE COBAS PISA

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