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(29 Aprile 2010) Enzo Apicella

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(Ora e sempre Resistenza)

Un 25 aprile contro la guerra, contro il fascismo

contro il capitalismo che li genera

(20 Aprile 2004)

La recente strage di civili ad opera dei militari italiani in Irak è l'ultima conferma del carattere ben poco "pacifico" della missione. E' ormai evidente che le truppe italiane sono truppe di occupazione coloniale; a cui il popolo irakeno oppone una legittima e coraggiosa resistenza.

A Nassirya i soldati italiani presidiano una delle zone più ricche di riserve petrolifere (miliardi di barili). Petrolio, appalti, privatizzazioni: ecco le vere ragioni per cui il governo Berlusconi non vuole ritirare le truppe.

Fassino, D'Alema e Rutelli -che pure partecipano ipocritamente alle manifestazioni per la pace- da buoni difensori degli interessi del capitalismo italiano non chiedono l'immediato ritiro delle truppe e sperano in una qualche forma di intervento Onu a copertura degli interessi europei. Per la stessa ragione sostengono le truppe italiane in Afghanistan e nei Balcani.

Ecco perché il movimento contro la guerra per svilupparsi ha bisogno di una piena indipendenza dai due poli dell'alternanza borghese.

Occorre superare ogni neutralismo e schierarsi con la resistenza irakena (il che non significa ignorare la necessità di un'altra direzione a quella lotta, che la svincoli dalle direzioni reazionarie fondamentaliste). La sconfitta degli occupanti e il loro ritiro scompaginerebbe l'intero quadro politico mondiale, rafforzerebbe la lotta di tutti i popoli oppressi, darebbe una prospettiva nuova alla lotta del popolo palestinese.

Le dichiarazioni di "unità nazionale" con cui il centro liberale dell'Ulivo (maggioranza Ds, Margherita) ha soccorso il governo Berlusconi, in seguito alla vicenda dei mercenari italiani in ostaggio, è la riprova che su tutte le questioni fondamentali i due poli dell'alternanza ritrovano una comune identità di classe. Su guerra, pensioni, smantellamento dello stato sociale, attacco ai diritti dei lavoratori, centrodestra e centrosinistra competono per guadagnare il sostegno della grande borghesia. In nome degli interessi dei banchieri, l'Ulivo di Prodi si prepara a tornare al governo nel 2006, coinvolgendo Rifondazione Comunista nel ruolo di argine di sinistra del futuro governo antioperaio.

Si tratta di una prospettiva sciagurata che va contrastata: nell'interesse dei movimenti di questi anni, delle loro ragioni di classe, inconciliabili con quelle dei banchieri; nell'interesse della rifondazione comunista - che può avvenire solo preservando l'autonomia di classe, sviluppando nelle lotte l'opposizione alle politiche borghesi.

Per questo Progetto Comunista, sinistra del Prc, si batte contro la deriva governista del gruppo dirigente di Rifondazione.

Guerra, fascismo, miseria: sono le uniche cose che il capitalismo può offrire all'umanità. Per liberarsene definitivamente occorre liberarsi da questo sistema sociale, costruendo nelle lotte un percorso per l'alternativa socialista.

- CON LA RESISTENZA DEL POPOLO IRAKENO!
- CACCIARE BERLUSCONI SI', GOVERNARE CON L'ULIVO NO!
- PER UN'ALTERNATIVA DEI LAVORATORI!

Associazione marxista rivoluzionaria
PROGETTO COMUNISTA
sinistra del PRC

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