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(6 Novembre 2011)
Per Gioia, Janissa, Serena, Evelina, Shpresa, Angela, l’acqua di Genova non è stata ne’ chiara, ne’ fresca, ne’ dolce.
E nemmeno sorella, ma sorellastra, invece.
Chissà perché sorellastra acqua annega prima di tutto i poveri, i deboli, gli indifesi, le donne, le bambine.
Forse perché a loro sorellastra acqua arriva subito alla gola, e la supera, anche.
L’acqua è sorellastra, e la morte non è livella.
Adesso, tra metereologi applauditi e sindaci contestati, la buriana passerà, come il “civile cordoglio” per le vittime.
Arriverà il freddo, la neve, le frane, sotto le quali moriranno ancora loro, i poveri, i bambini, vittime di qualche altro fratellastro della natura.
Ogni stagione ha i suoi lutti.
Quelle metereologiche, come quelle della vita umana, come quelle delle classi sociali.
Quando sorellastra acqua si porterà via fratel profitto, consegnandolo a sorella morte?
Solidarietà
agli assassinati dalla devastazione capitalista!
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