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(7 Novembre 2011)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net
foto: www.nuovacolombia.net
Abbiamo ascoltato dall’oligarchia colombiana e dai suoi generali l’annuncio ufficiale della morte del Compagno e Comandante Alfonso Cano. Si sentono ancora le loro allegre sghignazzate ed i loro entusiasti brindisi, mentre tutte le voci dell’establishment concordano sul fatto che ciò significa il capolinea della lotta guerrigliera in Colombia.
L’unica realtà simboleggiata dalla morte in combattimento del Compagno Alfonso Cano è l’immortale resistenza del popolo colombiano, che preferisce perire piuttosto che vivere in ginocchio chiedendo l’elemosina. La storia delle lotte di questo popolo è piena di martiri, donne e uomini che, alla ricerca dell’uguaglianza e della giustizia, non si sono mai fatti piegare.
Non è la prima volta che gli oppressi e sfruttati della Colombia piangono uno dei loro grandi dirigenti, e che lo rimpiazzeranno con il coraggio e la convinzione assoluta nella vittoria. La pace in Colombia non nascerà da smobilitazione guerrigliera alcuna, ma dall’abolizione definitiva delle cause che originano la sollevazione.
Esiste una politica tracciata, ed è questa che porteremo avanti.
E’ morto il Compagno e Comandante Alfonso Cano, è caduto il più fervente convinto della necessità della soluzione politica e della pace.
Viva la memoria del Comandante Alfonso Cano!
Montagne della Colombia, 5 novembre 2011
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Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP
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