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UE: "Il mondo è preoccupato". Ma non per i lavoratori.

(7 Novembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

[RCA News] - "Quello che succede in Italia e in Grecia preoccupa il mondo, non solo l'Europa". Lo hanno detto oggi Amadeu Altafaj, portavoce del vicepresidente della Commissione europea, e il responsabile per gli affari economici della Ue Olli Rehn. Il dubbio è che non ci si “preoccupi” affatto dei lavoratori: proprio come in Grecia, infatti, la mannaia più pesante si prepara a cadere sui lavoratori pubblici. Il maxiemendamento del governo alla legge di Stabilità, in discussione da domani a Montecitorio e approntato per dare attuazione alla lettera del governo all'Unione Europea, prevederebbe il “ricorso alla mobilità” nel lavoro pubblico. In pratica: licenziamenti. Non solo: il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha parlato in un’intervista di licenziamenti “senza accordo con i sindacati per prevedere il collocamento in disponibilità dei lavoratori pubblici”. Brunetta ha replicato alle dichiarazioni del senatore del Pd Pietro Ichino, che sottolineava come la norma sulla mobilità fosse stata già introdotta nel 2001 affermando che c'era bisogno di un accordo con le organizzazioni sindacali: "Siccome questo accordo non c'è - ha detto Brunetta - con il maxi emendamento si supera questo vincolo e si rende effettiva la mobilità obbligatoria nel pubblico impiego".

Anche in Francia, intanto, il mondo del lavoro va incontro a un nuovo piano lacrime e sangue: il premier francese Francois Fillon ha annunciato il piano anti-deficit “per salvare il rating AAA della Francia, più volte bersaglio delle minacce delle agenzie di rating. La Francia deve fare ancora più sforzi» ha affermato il primo ministro, sottolineando la necessità che Parigi «ponga fine alla pericolosa spirale» di rialzo del deficit e del debito a causa del rallentamento del pil, rivisto al ribasso all'1% rispetto al precedente 1,7%. «Un mondo in bancarotta – ha aggiunto Fillon - non è più un concetto astratto». Il piano francese, che completa la prima manovra approvata a fine agosto, punta a risparmiare 18,6 mld di euro tra il 2012 e 2013, ma complessivamente nei prossimi 5 anni, spiega Fillon, serviranno risparmi fino a 65 mld. Il tutto con l'obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2016. Tra le misure annunciate, arriva a sorpresa il rialzo dell'Iva dal 5,5% al 7% e l’”accelerata” sulle pensioni – precisa l’ Adnkronos - con l'anticipo al 2017 dell'innalzamento dell'età di ritiro a 62 anni. Inoltre un prelievo speciale del 5% per le imprese con un fatturato superiore ai 250 mln di euro e il congelamento dello stipendio del presidente della Repubblica e dei ministri. [RCA News]

Radio Città Aperta - Roma

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