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Il Pubblico Impiego è incazzato!

Mobilitazione dei lavoratori pubblici in tutta Italia

(15 Novembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

15/11/2011 - All’indomani dell’approvazione della "Legge di stabilità", che prevede la cassa integrazione e il licenziamento per il personale della pubblica amministrazione, oggi è giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori del Pubblico Impiego organizzata dall’Unione Sindacale di Base con iniziative in numerose città italiane davanti alle sedi istituzionali.

A Roma un autobus scoperto su cui campeggia lo striscione del “Pubblico Impiego incazzato”sta toccando le sedi istituzionali per rendere visibile la protesta “contro i tagli nel settore pubblico – ha precisato ai microfoni di Radio Città Aperta Ermanno Santoro, di USB P.I. – e contro la politica italiana che si sta piegando alle logiche di compatibilità di bilancio imposte dall’UE”. Nella capitale il presidio itinerante, partito dal MEF in via XX Settembre, ha poi raggiunto il Ministero del Lavoro in via Flavia. I dipendenti pubblici, con trolley, scatoloni con su scritto “Lavoratore in mobilità”, “Dipendente licenziato offresi”, “Perseguitate gli evasori, non i lavoratori”, stavano per raggiungere in pullman la sede INPS di via Amba Aradam ed il CUP dell’Ospedale San Giovanni, per congiungersi in seguito con i lavoratori della Ricerca, quando sono stati bloccati dalle forze di polizia.

Dopo una trattativa in Questura i lavoratori hanno ripreso l’iniziativa, non senza denunciare “un clima che non ci piace – ha affermato Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB, sottolineando che – a Roma le manifestazioni dei lavoratori vengono continuamente molestate dalle forze di polizia, mentre vengono tollerate quelle politiche, pro o contro Berlusconi o Monti. Chiediamo che il diritto a manifestare sia invece garantito a tutti”, conclude Leonardi.

I lavoratori della Ricerca si uniscono alla protesta con un’iniziativa all’ Istituto Superiore di Sanità, l’Università la Sapienza ed il CNR, in piazzale Aldo Moro. Per USB è la risposta contro “le misure imposte dalla BCE ed eseguite dal Governo italiano che, oltre alla conferma del blocco del turnover e dei tagli al salario, prevedono la mobilità obbligatoria del personale attraverso meccanismi cogenti e sanzionatori, la Cassa Integrazione Guadagni, e la cancellazione delle piante organiche, ovvero licenziamenti. Si aggiungono poi ulteriori tagli ai fondi per i Ministeri, con pesanti ricadute sul servizio Pubblico e dunque allo Stato Sociale”. “Il cambio di governo in corso accentuerà, se ancora possibile, la politica di tagli al Welfare e ai diritti dei lavoratori pubblici chiesta da BCE e FMI – ha dichiarato Daniela Mencarelli, dell’esecutivo USB pubblico impiego, aggiungendo che “dalla sbandierata meritocrazia dell’ex ministro Brunetta siamo arrivati alla mobilità forzata e al licenziamento e sembra che non ci si voglia fermare”. Non permetteremo che in nome della crisi e degli interessi economici delle banche si distruggano i diritti fondamentali alla salute, all’istruzione, al lavoro, alla tutela pensionistica”.

Manifestazioni sono previste o sono in corso oggi anche in altre città, come Bologna, dove un corteo sta presidiando l'INPS e l'INPDAP a difesa delle pensioni, o a Firenze, dove alle 18 si terrà un presidio in piazza della Repubblica “per la difesa dei servizi pubblici, contro la svendita dei beni comuni, per il rispetto del risultato referendario, per la difesa del lavoro”. [RCA News]

Mila Pernice – Radio Città Aperta

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