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Si apre una finestra sui metodi della polizia italiana

(14 Maggio 2010) Enzo Apicella
I TG trasmettono l'intervista a Stefano Gugliotta, che porta i segni del pestaggio immotivato da parte della polizia

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La lotta dei precari Bros e' più forte di ogni teorema giudiziario

(18 Novembre 2011)

A pochi giorni dalla bufala giornalistica tesa a trasformare una semplice contestazione a De Magistris in una sorta di agguato terroristico teso dai precari BROS al "democraticissimo" sindaco (così democratico da rifiutarsi di ricevere una loro delegazione...), le forze della repressione danno vita ad un escalation intimidatoria, facendo irruzione a notte fonda nelle sedi storiche del movimento dei disoccupati e nelle case private di alcuni suoi esponenti (alcuni dei quali condotti immediatamente in Questura), prelevando e saccheggiando computer e materiale informativo.
La procura di Napoli, priva come non mai di elementi sostanziali su cui fondare le sue accuse, stavolta supera ogni limite di decenza e di senso del ridicolo, arrivando ad additare il movimento Bros come possibile "associazione a delinquere". La "colpa" dei precari sarebbe quella di continuare a lottare per il diritto al lavoro e al salario dopo 15 anni di false promesse, di non abbassare la testa di fronte a un amministrazione regionale che non solo non ha creato sbocchi occupazionali a chi ne avrebbe pienamente titolo avendo svolto appositi percorsi di formazione nel settore ambientale, ma che addirittura ha sottratto da mesi alla platea Bros persino la miseria dei 600 euro elargiti dalla precedente amministrazione.
Ma l'avanzare della crisi fa si che i disoccupati non siano più soli. L'ondata di tagli, licenziamenti e casse integrazioni spinge ogni giorno nel baratro della disoccupazione e della miseria migliaia di operai e lavoratori: di fronte a un tale fiume in piena la rassegnazione non puo' che trasformarsi in rabbia, la frustrazione in consapevolezza e in protagonismo di classe finalmente libero da clientele, mediazioni istituzionali e sterili compromessi al ribasso. La repressione, più che una dimostrazione di forza, e' un segnale di debolezza da parte di uno Stato che sa di non aver più nulla da offrire ai proletari se non ulteriore miseria e nuovi attacchi ai diritti, come dimostrano le dichiarazioni di intenti della BCE che nelle prossime ore si tradurranno nel programma del nuovo governo Monti. I timidi ma importanti segnali di collegamento sociale e politico tra disoccupati, operai e studenti prodottisi negli ultimi mesi sono il vero obiettivo di questa nuova ondata repressiva, poiche' i padroni e i loro governi nazionali e locali temono come non mai la nascita di un vero fronte unitario di lotta contro le politiche di austerity.

Nel quadro attuale, i teoremi repressivi diventano per noi uno stimolo in più per perseguire, con sempre maggior determinazione, la strada della ricomposizione di classe e dell'unita' delle lotte.

Solidarieta' militante ai precari Bros
Solo la lotta paga

Laboratorio politico Iskra

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