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(6 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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I comandamenti del PADREUROTERNO.

Fare in fretta, fare sul serio!

(19 Novembre 2011)

Fiumi di spumante tricolore accolgono Mario il “gesuita” salvatore della patria, fedele servitore dell’U.E.
A lui, ed al suo governo, riuscirà quello che non è riuscito al puzzone di Arcore, messo in mora dal “caso d’emergenza” italiano.

SI’ che ce l’aveva messa tutta, il Berlusca, a farci pagare tutto e caro il prezzo della sua crisi del debito.
L’ha fregato la scarsa velocità di adeguamento agli ordini dei padroni italiani ed europei.

Mario, piu’ smilzo, ce la farà, sarà rapido.
Farà presto, farà sul serio.
Non c’è tempo da perdere per le sue “riforme di struttura”, e non c’e’ da storcere il naso, per nessuno.

Tutti d’accordo, dalla confindustria ai mercati, all’Europa, dalla destra responsabile al centro democristiano, alle parti sociali, alla sinistra di stato, ecologica e dei valori.
Tutti d’accordo, con la benedizione del vaticano, finalmente libero da quel libertino di Silvio.
Tutti d’accordo, a farci ingoiare i “nuovi sacrifici”…e guai a parlare di “lacrime e sangue”.
E’ una questione di bonton.

I COMANDAMENTI DEL PADREUROTERNO

Sotto la determinazione dei mercati la politica soccombe, sospende la stessa democrazia borghese, rimanda l’esercizio della “sovranità popolare”, vara l’esecutivo del lavoro sporco, truccato della maschera sobria di Mario Monti.
Per i padroni Italiani bisogna “fare in fretta, e sul serio”.
Rimettere in ordine i conti per evitare il fallimento nazionale e scongiurare l’effetto domino sull’intera catena Europea.
Ridurre il debito, snellire lo stato, abolire le pensioni di anzianità ed aumentarne l’età di fruizione, licenziare con piu’ facilità, generalizzare la precarietà: questo il programma della novella unità nazionale, sorta in un battibaleno sulle ceneri delle vecchie diatribe personal-politiche.
Potenza della crisi!
Il problema è che, come al solito, anche questa crisi ce la vogliono far pagare a noi, rendendo piu’ insicure le nostre condizioni di vita e di lavoro, facendoci faticare di piu’, peggio, e piu’ pericolosamente.
Ci vogliono togliere tutti i diritti e le conquiste di decenni di lotte.
E’ un attacco definitivo, che smaschera e conferma ancora una volta come le chiacchiere della politica e la truffa della democrazia sono subordinate alla società capitalista, alle sue crisi, alle sue ideologie.
E’ un attacco totale, che meriterebbe una risposta di classe che non c’è, o che non è forte come dovrebbe, di fronte alla morte di ogni sinistra di stato ed alla neoconcertazione sindacale.
E’ una situazione critica per il movimento operaio europeo ed italiano, che non riesce ad esprimere nemmeno una ritirata ordinata, rischiando la rotta.
Dobbiamo scongiurare questo rischio, smettendo di perder tempo dietro a cervellotici tentativi di un impossibile addolcimento di sistema, o a scelte tra la padella del debito europeo e la brace del “fallimento ordinato”.
Dobbiamo raggruppare le avanguardie operaie dei passati cicli di lotte in una prospettiva anticapitalista, che ritenti il percorso della organizzazione di classe.
Non c’è un minuto da perdere, pena un arretramento secolare.
Anche noi, come i padroni, dobbiamo fare in fretta.
E sul serio!

comunisti per l’organizzazione di classe
C O M B A T

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