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(21 Novembre 2011)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it
foto: www.radiocittaperta.it
20/11/2011 - Nuova ondata di repressione anche oggi dopo le tre vittime della notte scorsa tra il Cairo e Alessandria. Altri tre manifestanti sono rimasti uccisi nel pomeriggio di oggi mentre le forze dell'ordine tentavano di sgomberare piazza Tahrir. I giovani sono morti per soffocamento causato dai gas lacrimogeni lanciati dagli agenti: ''Sono morti per asfissia'', ha detto Abdallah Abdelrahman, che guida un ospedale da campo all’interno di una moschea vicino alla piazza. La folla è scappata verso il Museo Egizio e la sede della Lega Araba, mentre gli agenti davano fuoco a motociclette e striscioni abbandonati dai manifestanti. La polizia ha anche arrestato la candidata presidenziale Butaina Kamel mentre era con i manifestanti diretti al ministero dell'Interno. Dopo l'assalto della polizia, i manifestanti si sono di nuovo radunati a migliaia e hanno formato una catena umana nel centro della piazza. Un ufficiale dell'esercito e uno della polizia - assieme a 4 agenti - sarebbero stati presi in ostaggio dai manifestanti, secondo notizie diffuse sulla piazza.
Dopo la riunione d'emergenza che si è tenuta nella sede del Consiglio Supremo dell'esercito con l'intero governo e i membri del Consiglio, un comunicato letto alla tv di Stato ha smentito le voci apparse sul web sulle dimissioni del governo egiziano e ha affermato che ''quanto sta succedendo ora ha per obiettivo quello di far annullare le elezioni e di impedire la creazione delle istituzioni dello stato democratico. Il governo esprime pieno appoggio al ministro dell'Interno - prosegue il testo - e ringrazia gli ufficiali per aver mantenuto saggezza durante gli incidenti''. Il governo si è quindi impegnato a far svolgere le elezioni legislative alla data fissata, il prossimo 28 novembre. Il ministro della cultura egiziano Emad Abou Ghazi, si è intanto dimesso per protesta contro le violenze durante l'irruzione di polizia e militari. I media egiziani precisano che Abou Ghazi si è anche rifiutato di partecipare alla riunione d'emergenza congiunta tra governo e Consiglio Supremo delle Forze Armate.
Radio Città Aperta - Roma
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