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Pro mutuo mori

Pro mutuo mori

(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
In un attentato a Kabul, sono colpiti due blindati italiani, uccidendo 6 parà della Folgore

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Le verità di guerra e la nostra mobilitazione

(23 Aprile 2004)

Tra ritiri immediati delle proprie truppe pacifiste (vertici di dS, Ulivo et Company), polemiche e prese di distanza, il movimento contro la guerra ritorna in campo. Il rischio che la giornata della "Liberazione", della "Resistenza" -osannate da tutti quando si tratta di dipingere come liberatori i vincitori del secondo conflitto mondiale che oggi imperversano nel mondo- diventi una giornata di lotta che evochi altre resistenze e altre liberazioni, più attuali, ha creato l´ennesimo "scandalo". Ma in campo è necessario tornare anche se la decisa battaglia contro l´aggressione all´Iraq (alla Palestina ed a tutti i popoli oppressi dalla guerra infinita) si scontra con defezioni e distinguo.

Invogliati dall´effetto Madrid e dalle decisioni del Governo Zapatero, in molti hanno deciso di ridiscendere in piazza. Il ritiro delle truppe spagnole può essere considerato a tutto titolo un effetto provocato anche dal movimento pacifista internazionale (di vittoria non si tratta perché lo stesso Zapatero lascia in Iraq e raddoppia le proprie truppe in Afghanistan), ma una volta di più il movimento contro la guerra può contare soltanto su stesso per proseguire la mobilitazione.

Lo fa nel corso dell´inasprimento del conflitto e sotto il fuoco di fila della propaganda bellicista, ma confortato nelle sue ragioni dagli avvenimenti che si sviluppano in Iraq.

Il quadro di una stabilizzazione realizzata e di un intervento "pacificatore" si è rotto lasciando il posto alle verità dei fatti che fanno luce più di ogni altra cosa sui contenuti del cosiddetto "caos" o "pantano" iracheno, smantellano punto per punto le bugie di guerra:

- non sono crocerossine (o buttafuori di una discoteca di Baghdad) gli eserciti occupanti, non sono sparuti gruppi di resistenti fanatici coloro che vi si oppongono (Lilli Gruber docet).

- l´occupazione è fatta contro un intero popolo e da un intero popolo è combattuta ("casalinghe", "bambini", "giovani senza lavoro", che il razzismo di guerra classifica come "sunniti", "sciiti", tentando di privarli dei loro connotati umani e sociali per esaltare le appartenenze religiose, da anni screditate dalla sfrenata propaganda anti-islamica)

- il passaggio dei poteri e la missione di democratizzazione sono una farsa per giustificare gli scopi di rapina della guerra di aggressione, noti da tempo a tutto il movimento contro la guerra; tanto è vero che si disgrega perfino lo stesso governo fantoccio messo su per avallare la "democratica costituzione irachena " (che dà l´ultima parola sulle leggi irachene al Governatorato Occupante); così come svanisce nel nulla il presunto esercito locale fedele agli invasori, che passa sempre di più dalla parte della popolazione insorta.

- l´intervento dell´Onu non può più mascherare quello che sempre è/e sarebbe stato (una copertura con altre forme dell´occupazione militare...uno strumento con cui le potenze europee hanno tentato/tentano di prendere parte al banchetto iracheno, mai sognandosi di lasciare libero il campo da truppe occupanti)

Per mesi si è tentato di cambiare le carte in tavola, agitando lo spauracchio terroristico, in nome di una "normalizzazione" dell´Iraq ormai "indispensabile" per impedire "uno scontro fratricida tra barbari iracheni". Oggi, gli iracheni sono più che mai uniti contro la "barbara occupazione" e nessuno può più chiudere gli occhi. Le "soluzioni" che non contemplano l´immediato ritiro delle forze occupanti ed il riconoscimento che la popolazione irachena combatte per liberarsi da un giogo colonialista appaiono sempre di più foglie di fico che giustificano l´occupazione.

Un necessario ponte diretto tra la lotta del movimento internazionale occidentale contro la guerra permanente e le popolazioni che la subiscono non verrà mai costruito disconoscendo la mobilitazione degli oppressi, chiedendo loro di cambiare leaders o di deporre le armi sotto il fuoco dei Tanks, prima di concedere un sostegno. Per ora l´unico cosiddetto "progetto superiore e progressista" che essi hanno conosciuto è quello dell´Onu, del milione di bambini ammazzati con l´embargo. Quello di una civiltà che in nome del controllo del petrolio fa una guerra. Quello che si arroga il diritto di "pretendere" che una popolazione intera debba essere in qualche modo controllata da una "democrazia superiore", europea o Usa che sia.

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