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(15 Maggio 2012) Enzo Apicella
15 maggio del 1948: ha inizio l'espulsione del popolo palestinese dalla propria terra. Oggi i profughi palestinesi sono 4 milioni e mezzo

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Per una pace con giustizia sociale in Colombia!

(23 Novembre 2011)

Il 4 di novembre il comandante in capo delle Farc, Alfonso Cano, è morto in combattimento a seguito di un ingente bombardamento dell’esercito colombiano, così come era stato per Raul Reyes e Jorge Briceno.
Con questo ennesimo atto, Santos ha dimostrato che la pace offerta dal regime, quella di carceri e cimiteri, è solo ulteriore violenza verso il popolo colombiano, perché solo con una guerra permanente è possibile mantenere intatti i privilegi e i profitti delle multinazionali straniere e della narco-oligarchia colombiana.

La morte di Alfonso Cano, è solo l’ultimo dei colpi durissimi che le Farc hanno dovuto affrontare negli ultimi anni ma con quasi mezzo secolo di esperienza guerrigliera e la capacità militare e politica che hanno sempre messo in campo, siamo certi, che questa non sia la fine delle Farc e della lotta per una pace con giustizia sociale e per un cambiamento reale dell’esistente.
Una lotta che in campo non vede solo schierarsi l’esercito popolare delle Farc contro l’oligarchia colombiana e l’imperialismo Usa, ma milioni di uomini e donne colombiani impegnati nella battaglia contro la violenza statale regolare e paramilitare e delle multinazionali, la rapina delle risorse del paese, le privatizzazioni, lo sfruttamento del lavoro, il latifondo e il narcotraffico.

Si perde il conto delle vittime di una violenza che non ha mai fine perpetrata da esercito e paramilitari, criminali protetti da leggi dello Stato che garantiscono a loro la completa impunità; migliaia di assassinii politici e di civili (studenti, lavoratori, sindacalisti, contadini), di torturati, di sfollati, di prigionieri politici, di desaparecidos sono gli “effetti collaterali” di un liberismo sfrontato e della ricerca del più alto profitto.
Ma di fronte a questo il mondo “democratico” non solo tace ma si rende direttamente responsabile del massacro sociale che subisce il popolo colombiano.

Denunciamo con forza i paesi capitalisti e l’imperialismo Usa complici del governo fascista e genocida di Santos.

A dispetto della vittoria già declamata dal governo Santos, il quale dichiara finiti il conflitto e la guerriglia, la storia insegna che fin quando le ragioni storiche, politiche, economiche, sociali, che armano i popoli non saranno sconfitte, diverranno nuova linfa per ogni progetto rivoluzionario di trasformazione dell’esistente, perché solo così può spiegarsi come sia possibile che nonostante tutto, nonostante una repressione feroce e la spoliazione di ogni diritto, la battaglia per costruire una pace con giustizia sociale e un nuovo paese di libertà e uguaglianza ancora non sia stata non solo sconfitta ma contagia sempre più ampi settori della popolazione.

Per una pace con giustizia sociale in Colombia!
W las farc!
La lucha sigue!

CSA VITTORIA

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