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Da Napoli a Belgrado, reprimono il dissenso con la legge e con le spranghe... fuori fascisti e padroni dalle università!

(24 Novembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

Da Napoli a Belgrado, reprimono il dissenso con la legge e con le spranghe... fuori fascisti e padroni dalle università!

foto: www.caunapoli.org

Pubblichiamo di seguito un appello proveniente dagli studenti di Belgrado, impegnati quest’autunno nell’occupazione di alcune Facoltà dell’Università della capitale serba. Ci sembra interessante soprattutto sottolineare come il ruolo dei fascisti sia lo stesso di quello ricoperto dai fascisti “nostrani” all’interno delle università e per le strade: ossia quello di reprimere dal basso le lotte che si producono sui territori. Ricorderete tutti la campagna lanciata dal Blocco Studentesco –emanazione studentesca di CasaPound – di pulizia delle università napoletane, attraverso una raccolta firma per richiedere lo sgombero di tutte le aule occupate, con l’intento di mettere il corpo studentesco contro chi lotta per una società più equa e giusta. Tutto ciò è molto simile al tentativo intrapreso dai gruppi fascisti di Belgrado, che hanno creato un’organizzazione ad hoc per raggiungere l’obiettivo prefissato, ovvero cacciare gli studenti più attivi e reprimere il dissenso. Al fianco di campagne di questo genere, anche a Belgrado si è intrapresa la strada dell’aggressione fisica agli studenti attivi nella lotta.

È molto chiaro nel caso serbo come fascisti e istituzioni andassero a braccetto, unite in un connubio per reprimere in modi diversi gli studenti che lottavano per avere un’università più accessibile e meno sottomessa a logiche aziendali e di profitto. Da un lato con sanzioni penali e disciplinari, dall’altro con mazze di ferro e botte. Il segnale è molto chiaro: se provi ad alzare la voce contro questo o quel meccanismo che ti sembra ingiusto, e cerchi di organizzarti per combatterlo, ti ritroverai scagliato contro chi protegge lo status quo e cerca di fare sì che non venga messo in discussione da nessuno, e tale soggetto (che poi è quello che ci affama con riforme scellerate e antipopolari che introducono libertà di licenziamento e smantellano lo stato sociale, e cerca di dividere tra loro le vittime di questo processo con la strategia del divide et impera) non esita ad inviare i suoi emissari armati di lame e spranghe di ferro a fare il lavoro sporco che lo Stato non può fare. Ecco perché pensiamo sia così importante smascherare il ruolo di gruppi e gruppuscoli fascisti all’università e per le strade, che spesso si ammantano di una retorica di antagonismo e ribellione, ma che altro non sono che inviati, consapevoli o meno, della classe al potere

Occupazione della Facoltà di Filosofia di Belgrado – appello al sostegno internazionale

Gli studenti della Facoltà di Lettere di Belgrado hanno occupato la loro facoltà lunedì 17 ottobre richiedendo l’abbassamento delle tasse universitarie. Poco dopo gli studenti della Facoltà di Filosofia si sono uniti alla loro lotta ed hanno occupato a loro volta la propria Facoltà il 20 ottobre.

Le occupazioni sono gestite attraverso assemblee dirette dagli studenti strutturate democraticamente, che hanno il compito di organizzare programmi educativi e culturali durante i blocchi della didattica. Esse sono anche organizzate su basi non-violente.

Le richieste di base degli studenti sono:
• abbassamento delle tasse universitarie al livello di tre salari minimi
• abbassamento dei criteri per il contributo statale allo studio e abolizione del ranking
• reintroduzione e regolamentazione dello status di studente laureato
• sostituzione del rettore dell’Università di Belgrado Branko Kova?evi?

(per menzionare solo alcune delle richieste)

Dall’inizio dell’occupazione, sono gradualmente aumentate le pressioni dell’università e dello Stato e gli studenti sono stati costretti a difendere la propria Facoltà non solo dalla pressione dell’amministrazione universitaria e del Ministero della Pubblica Istruzione, ma anche della polizia segreta e dei gruppi fascisti protetti dalla polizia. A causa di queste pressioni gli studenti della Facoltà di Lettere il 30 ottobre hanno concluso la loro occupazione dichiarando di essere seriamente minacciati dalla violenza fisica (di gruppi fascisti e dell’amministrazione universitaria) e che non vogliono esporre gli altri studenti a queste minacce.

Tuttavia, gli studenti della Facoltà di Filosofia hanno continuato la loro occupazione, ma si sono trovati ben presto anch’essi di fronte alla violenza. Il 1° novembre il prof. Miloš Antonovi? del Dipartimento di Storia, conosciuto al pubblico come un noto esponente di destra, ha cominciato a esortare i suoi studenti a spezzare le occupazioni, finite in aggressioni fisiche agli studenti (http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=cjNEnu5GWos). Più tardi Antonovi? ha dichiarato di essere stato aggredito dagli studenti che occupavano la Facoltà. Gli organi di gestione dell’Università hanno riprodotto questa bugia, nonostante una prova video dimostrasse il contrario. L’”incidente” successivo è avvenuto il 3 novembre quando l’amministrazione della Facoltà ha assunto forze di sicurezza private che ancora una volta hanno attaccato gli studenti, colpendo uno di essi allo stomaco, torcendo i capelli ad un altro, gettandone uno per le scale e soffocandone un altro ancora (http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=XvFrrkozf-o). più tardi, nello stesso giorno, le stesse forze di sicurezza private hanno chiuso le uscite d’emergenza della Facoltà, mettendo in pericolo la sicurezza e la vita degli studenti (http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=KMaylPjfmP4). Nonostante gli studenti avessero tentato di fermare questo tentativo, le uscite d’emergenza sono state chiuse il giorno successivo. L’amministrazione dell’università, come al solito, ha continuato con le sue bugie e ha accusato gli studenti di aver aggredito le forze di sicurezza private. Ha annunciato misure penali e disciplinari nei confronti di tre studenti. Il giorno dopo l’amministrazione ha rilasciato un comunicato affermando che essi “non sono più garanzia di sicurezza per le persone e le proprietà” della Facoltà. Il 6 novembre, alle 2 del mattino, un gruppo di fascisti ha aggredito gli studenti fuori la Facoltà con spranghe di ferro ferendone leggermente uno. Poi sono passati alle pietre, che hanno gettato sugli studenti rompendo una porta a vetri del palazzo della Facoltà. Oltre a questo hanno minacciato di morte gli studenti (http://www.youtube.com/user/ffplenumff#p/u/0/44evwl8ek68).

I tentativi dei fascisti non sono finiti lì. Hanno formato un’organizzazione chiamata “Lega Studentesca di Liberazione” che mira alla pulizia della Facoltà dall’occupazione “comunista” – se necessario con la forza fisica. Così ci si può aspettare nuove aggressioni.

Tutto ciò dimostra che gli studenti di Belgrado, unendo la lotta internazionale per un’istruzione pubblica e non sottomessa a logiche aziendali, si trovano ad affrontare seri problemi, minacce e violenze, sia da parte delle istituzioni ufficiali che da quelle non ufficiali dei gruppi di fascisti e spesso in questa lotta devono contare solo sulle proprie forze. Al momento il loro successo nella lotta per una maggiore uguaglianza e diritti sociali è incerto.

Pertanto invitiamo tutte le organizzazioni studentesche, le ONG e i sindacati e chiunque all’estero si identifichi con la loro lotta a inviare lettere di sostegno agli studenti di Belgrado per incoraggiarli e fargli sapere che non sono soli. Sollecitiamo inoltre ad inviare lettere di protesta agli organi di gestione della Facoltà per condannare il loro comportamento e fermare il danneggiamento dell’autonomia dell’Università.

(web: plenumfilozofskog.blogspot.com)

Gli studenti di Belgrado hanno bisogno di un sostegno internazionale!
Un mondo, una lotta!

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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