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23 novembre: al di là del risultato... la Palestina vince!

(24 Novembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

23 novembre: al di là del risultato... la Palestina vince!

foto: www.caunapoli.org

Oggi, 23 novembre, ad Assisi si è svolta una partita di calcio tra la rappresentativa italiana under '20 di Lega Pro e la nazionale olimpica palestinese. Lo stadio si è colorato per 90 minuti dei colorti palestinesi: la quasi totalità del pubblico presente, composto dalle comunità palestinesi e attivisti provenienti da varie parti d'Italia (Napoli, Roma, Perugia...) ha sostenuto la rappresentativa palestinese con determinazione e passione.

Se ve lo state chiedendo, è proprio così: la Palestina non ha ancora formalmente uno Stato, ai palestinesi non vengono garantiti i più elementari diritti umani perché vivono ancora sotto l’occupazione Israeliana cominciata 63 anni fa, però, Signore e Signori, la Palestina ha una squadra di calcio!

Dal punto di vista sportivo quest'incontro è sicuramente di secondo piano. Nulla a che vedere con le partite di Champions League che hanno avuto luogo quasi contestualmente. Anche dal punto di vista degli interessi economici si tratta di una partita trascurabile. E, in effetti, non ci saranno sicuramente le pay tv a trasmetterne le immagini né le stelle del calcio a commentarne le azioni di gioco.

Ma per noi che oggi abbiamo organizzato un autobus e siamo andati ad Assisi a sostenere la nazionale palestinese questa partita ha un significato del tutto diverso. Dal punto di vista politico, infatti, è un evento importantissimo. Il calcio diventa per i palestinesi un'occasione di far conoscere cosa significhi vivere da 63 anni sotto il regime di occupazione israeliana: basti pensare che della nazionale palestinese non possono far parte i giovani di Gaza, perché Israele non permette loro di uscire da quella che è una prigione a cielo aperto.

Il ruolo di questa partita, dunque, non diventa più semplicemente ludico sportivo, ma simbolico, in quanto rappresenta l’esistenza di una nazione, quella palestinese, che troppo spesso si evita di raccontarci escludendola da ogni narrativa se non quella “terroristica”.

Ma i palestinesi sono ben altro, la loro cultura, i loro artisti, poeti, intellettuali, le loro tradizioni, le loro passioni continuano a vibrare in quei territori ed ogni strumento diventa utile per gridare al mondo semplicemente la loro esistenza che si traduce in un’incredibile, impareggiabile resistenza.

Perché anche riuscire ad avere una nazionale di calcio diventa resistenza. Ogni volta che la Palestina gioca o si allena, non sanno se saranno al completo a causa dei checkpoint e dei controlli alle frontiere e la mancanza di infrastrutture e attrezzature è evidente per via degli stretti controlli israeliani.

Non ci interessa del risultato della partita perchè per quanto ci riguarda oggi la Palestina ha già vinto!

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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