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Peace summit

Peace summit

(28 Agosto 2010) Enzo Apicella
Nuovi "negoziati di pace" israelo-palestinesi

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    (Palestina occupata)

    Resoconto dell’iniziativa indetta dal Comitato provinciale di Viterbo

    (24 Novembre 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

    Resoconto dell’iniziativa indetta dal Comitato provinciale di Viterbo

    foto: www.comunistiuniti.it

    Ieri, domenica 20 novembre, a partire dalle 17,30, presso i locali dell’Università popolare di tutte le età, il nostro Comitato provinciale ha celebrato a Viterbo la giornata di mobilitazione nazionale “Dài forza all’Antifascismo e alla democrazia, iscriviti all’Anpi”, che ha visto l‘Associazione impegnata in tutto il Paese attraverso le sue varie articolazioni. Nel caso nostro, abbiamo voluto associare l’evento ad un’altra ricorrenza che ci riguarda particolarmente: il settimo anniversario della morte di Yasser Arafat (11 novembre). L’iniziativa è stata quindi organizzata assieme al comitato Con la Palestina nel cuore, con cui siamo in contatto da oltre un anno, in collaborazione con l’associazione Fata Morgana.

    Dopo i nostri saluti, la parola è passata a Marta Turilli (Con la Palestina nel cuore) che ha introdotto la proiezione del filmato L’Ultimo Arafat di Paolo Mondani e Mauro Parissone, l’ultima intervista rilasciata dalla prigionia, di fatto, di Ramallah, dal leader palestinese poco prima della morte e mandata in televisione – su La7 – ben due anni dopo. Un documentario dove, sullo sfondo dell’intervista, scorrono i filmati e le immagini dei diversi momenti della vita di Arafat, dalla giovinezza all’esilio, dal leader guerrigliero al presidente che cerca una soluzione politica al conflitto mediorientale.

    Dopo la proiezione, ha preso la parola Bassam Saleh, la cui biografia coincide con la storia della Palestina contemporanea. Nato nel 1951 a Burqa, in Cisgiordania, con l’occupazione del paese da parte israeliana durante la Guerra dei sei giorni (1967) è costretto all’esilio con la famiglia. È arrivato in Italia nel 1970. Ha studiato all’Università di Perugia e, dal 1972 al 1979, ha guidato l’Unione generale degli studenti palestinesi Italia. Da allora sono stati molteplici gli impegni sul versante culturale, giornalistico e politico che hanno riguardato Bassam, sino ai giorni nostri, concernenti le più svariate questioni, nazionali e internazionali, con l’obiettivo, dichiarato dallo stesso, di una “Palestina democratica, progressista e laica, capace di influenzare positivamente, come avvenuto in passato, anche il resto dei popoli del Medio Oriente”.

    Nell’affrontare la questione palestinese, il dibattito seguito alla proiezione non poteva non estendersi alla Primavera araba e ai sommovimenti in atto nel Nord Africa, con particolare riferimento a quanto sta avvenendo in Egitto. Bassam ha qui espresso fiducia nelle masse arabe che si sono rivoltate contro i dittatori sostenuti da un Occidente che, però, ora ha normalizzato o cerca di normalizzare la situazione a proprio vantaggio. Dopo anni di grida contro l’integralismo islamico, gli Usa e l’Ue appoggiano ora le organizzazioni fondamentaliste, Fratelli mussulmani in primis, per garantirsi gli interessi sulle risorse del sottosuolo. Sulla Libia, Saleh è stato chiaro: “Le rivoluzioni non si fanno dall’esterno”, per cui non può essere considerata un’insurrezione popolare quella che ha abbattuto e assassinato Gheddafi, verso cui Bassam non ha comunque risparmiato critiche. L’attivista palestinese, invece, in merito alle relazioni internazionali, considera positive le esperienze in atto in America Latina, dove paesi come Bolivia e Venezuela si sono affiancati a Cuba nell’appoggio alla causa palestinese, anche con atti concreti. Saleh ha chiuso esprimendo fiducia nella combattività e nella volontà del suo popolo, per una soluzione diplomatica del conflitto mediorientale, considerando deprecabile per i palestinesi, nelle attuali condizioni, il mero ricorso alla violenza.

    L’iniziativa si è conclusa con la vendita di calendari del 2012 dedicati al trentennale della strage di Sabra e Chatila, i cui proventi andranno all’assistenza per i campi profughi.

    Una manifestazione ben riuscita, dove, di domenica pomeriggio e con altre importanti iniziative in contemporanea, circa trenta persone hanno assistito con interesse alla proiezione, contribuendo con domande e osservazioni alla discussione che ne è seguita. Il comitato Con la Palestina nel cuore ha ringraziato sentitamente il nostro Comitato provinciale Anpi, che aumenta ogni anno di iscritti e di presenza sul territorio, con la promessa di fissare nuovi appuntamenti, nel comune sentire dell’Antifascismo e della solidarietà fra i popoli.

    Silvio Antonini
    Segretario e Portabandiera

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