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Roma: occupata la sede dell'ater, per un vero piano casa

Movimenti per il diritto all'abitare: "è giunto il momento che la rendita si faccia da parte"

(28 Novembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Roma: occupata la sede dell'ater, per un vero piano casa

foto: www.radiocittaperta.it

28/11/2011 - I movimenti per il diritto all'abitare hanno occupato questa mattina la sede dell’ATER e bloccato il Lungotevere Tor di Nona 1, a Roma, per opporsi al “piano casa” della Regione Lazio, mentre era in corso la protesta dei comitati NO TAV alla stazione Tiburtina contro le grandi opere inutili e la devastazione ambientale. I movimenti hanno chiesto risposte concrete alle necessità abitative di decine di migliaia di persone a Roma e nel Lazio. Dopo più di un’ora di protesta, a seguito della «garanzia dell'apertura di un tavolo interistituzionale sull'emergenza abitativa e sull'edilizia residenziale pubblica» ottenuta dai rappresentanti delle istituzioni, i manifestanti hanno abbandonato l'Ater. “Abbiamo incontrato il direttore generale e il presidente dell'Ater di Roma, Graziosi e Prestagiovanni, abbiamo messo sul tavolo le nostre richieste e preso atto che la situazione dell'Ater è ancor più grave del previsto. L'azienda non ha ancora ricevuto i fondi regionali stanziati per la costruzione di alloggi popolari ed ha difficoltà anche a concludere i pochi progetti in corso di realizzazione» ha spiegato un portavoce. «Chiediamo alla Regione di dar seguito agli impegni presi sul fronte dell'emergenza casa con lo stanziamento di 100 milioni all'anno per 10 anni. È gravissimo che, a fronte di un'emergenza crescente e tante famiglie che restano senza casa, questi soldi non vengano spesi. Il tavolo interistituzionale per affrontare questa situazione è fissato per il 5 dicembre alle 12 presso la vicepresidenza della Regione Lazio. Vi parteciperanno, oltre all'Ater e ai movimenti per il diritto all'abitare, gli assessori regionali alla Casa e all'Urbanistica e l'assessore capitolino alla Casa”. “È giunto il momento che la rendita si faccia da parte - affermano AS.I.A./USB, Blocchi Precari Metropolitani e Coordinamento cittadino di lotta per la casa nel comunicato diffudo stamane - e che Regione e Comune definiscano un piano casa degno di questo nome, che rispetti gli impegni presi a marzo 2011 in consiglio comunale con le 6mila case popolari promesse e usi le risorse strappate dai movimenti con l'amministrazione Marrazzo. Chiediamo con forza che si arrivi a quel tavolo interistituzionale governo/regione/comune, auspicato da almeno un anno, in grado di disegnare gli interventi utili per l'inquilinato degli enti privatizzati, per i nuclei a rischio di sfratto, per i 40mila che aspettano in graduatoria un alloggio popolare, per chi ha occupato per necessità, per chi non ce la fa più a pagare un mutuo acceso in mancanza di alternative in un mercato immobiliare insostenibile. Chiediamo il blocco degli sfratti anche per morosità e un intervento pubblico per fermare le dismissioni selvagge e gli aumenti d'affitto indiscriminati nelle case degli enti e dei fondi immobiliari. Chiediamo l'immediato uso di tutte le risorse necessarie a sostenere un piano di edilizia residenziale pubblica e di tutela dell'inquilinato in difficoltà, utilizzando i fondi regionali e comunali esistenti e laddove necessario premere sul governo per nuovi finanziamenti. Chiediamo che si metta mano alla grande massa di alloggi vuoti disponibili che hanno cementificato gran parte di Roma ma che non hanno dato risposte alle necessità abitative di questa città. Il governo Monti sta pensando di far pagare l'ICI sulla prima casa, riteniamo molto più serio tassare in maniera progressiva chi tiene case vuote piuttosto che mettere le mani in tasca a chi ha già fatto un sacrificio per acquistare un'abitazione dove vivere. Chiediamo – conclude il comunicato - che in consiglio regionale, dove si tornerà a discutere del pacchetto edilizio denominato “piano casa”, il diritto alla casa prevalga sui premi di cubatura, sui cambi di destinazione d'uso e sulle semplificazioni delle procedure edificatorie”. Con l’occupazione di questa mattina AS.I.A./USB, Blocchi Precari Metropolitani e Coordinamento cittadino di lotta per la casa hanno voluto dunque fare pressione affinché sia urgentemente accolta la richiesta di un “vero piano casa”, prima che il clima sociale sia “avvelenato da ulteriori insicurezze”. Sono infatti più di 150mila le persone in forte disagio abitativo che aspettano risposte, senza contare le migliaia di giovani che non lasciano il proprio nucleo d'origine perché impossibilitati nel reperire un alloggio, e i tantissimi inquilini in difficoltà a causa di una crisi che pesa maggiormente su redditi sempre più inadeguati per affitti e mutui insostenibili.

Radio Città Aperta - Roma

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