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Mezzogiorno di fuoco

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(2 Marzo 2011) Enzo Apicella
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    Dalla turchia nuove sanzioni alla siria

    Il ministro degli esteri russo Lavrov: "dietro alle violenze in Siria ci sono i gruppi armati d’opposizione"

    (30 Novembre 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

    Dalla turchia nuove sanzioni alla siria

    foto: www.radiocittaperta.it

    30/11/2011 - Il ministro turco Ahmet Davutoglu ha annunciato questa mattina un nuovo pacchetto di sanzioni del suo governo contro la Siria, dopo quelle adottate la scorsa settimana dalla Lega Araba. Davutoglu, in un discorso trasmesso in diretta tv, ha precisato che le sanzioni non prendono di mira il popolo siriano, ma solo il regime, che è «arrivato al capolinea». Si tratta di nove misure, tra cui la sospensione del Consiglio di Alto Livello per la cooperazione strategica Turchia-Siria, il congelamento degli asset degli uomini di governo siriani, il divieto di viaggio in Turchia per la leadership di Damasco, il blocco completo dell'export di armi e il congelamento dei rapporti con la Banca Centrale siriana. Intanto l'Oci (l’Organizzazione della conferenza Islamica), si riunisce oggi per un vertice di emergenza a Gedda per “chiedere alle autorità siriane di mettere fine allo spargimento di sangue, smettere di prendere di mira i civili e attuare le riforme politiche". Ieri una Commissione di inchiesta sulla Siria delle Nazioni Unite ha additato le forze del governo siriano come responsabili di "crimini contro l'umanità".

    Ma dal coro continua a distinguersi la voce della Russia che, attraverso le parole del ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, prende le distanze dal clima di guerra che incombe sulla Siria. Secondo Lavrov, dietro alle violenze in Siria c’è soprattutto la cosiddetta opposizione e non il governo di Bashar al-Assad. "Uomini armati – ha detto Lavrov - trattano in modo molto feroce i civili. Negli ultimi tempi – ha aggiunto - sempre di più sono i gruppi armati che stanno provocando disordini”. Il ministro degli Esteri siriano Walid al-Moallem ha già due giorni fa accusato la comunità internazionale di chiudere gli occhi sulle violenze perpetrate dai gruppi armati d'opposizione, mentre gli Stati Uniti e i governi occidentali continuano fare pressioni sul governo siriano: “i Paesi arabi e i loro sostenitori occidentali – aveva detto al-Moallem - accusano l'esercito siriano di commettere crimini contro i siriani, ma dovrebbero piuttosto osservare che gruppi armati terroristici hanno intensificato i loro crimini in seguito al ritiro dell'esercito siriano e le forze di sicurezza da alcune città”.

    Oggi Lavrov ha chiesto di metter fine agli ultimatum alla Siria: ''la cosa piu' importante e' di smettere di agire con ultimatum e di operare per riportare la situazione sul terreno politico''. Lavrov ha insistito su una risoluzione pacifica, citando l'esempio dello Yemen: ''Tutti gli Stati, compresi quelli che esigono di prendere delle misure contro la Siria, hanno un atteggiamento molto diverso verso lo Yemen, dove i negoziati su un piano pacifico proposto dal Consiglio di cooperazione degli Stati del Golfo persico sono durati mesi. Dopo aver fatto prova di pazienza e perseveranza, esercitando una medesima pressione su tutti i partner del processo, la comunita' internazionale ha ottenuto che il piano fosse siglato''. ''Tale approccio - ha sottolineato Lavrov - e' necessario per il problema siriano''. Lavrov ha detto inoltre di ritenere poco probabile che Mosca sostenga l'imposizione di un embargo sulle forniture d'armi alla Siria, dopo l'esperienza dei bombardamenti Nato in Libia. RCA News [MP

    Radio Città Aperta - Roma

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