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Gran Bretagna: sciopero storico a difesa delle pensioni

(30 Novembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Gran Bretagna: sciopero storico a difesa delle pensioni

foto: www.radiocittaperta.it

30/11/2011 - Dopo decenni oggi tutto il settore pubblico torna a scioperare compatto in Gran Bretagna contro l'aumento dell'età pensionabile e la diminuzione degli assegni. Marce e picchetti in tutto il paese, duro braccio di ferro col governo.

Ospedali, scuole e uffici pubblici rimarranno chiusi tutto il giorno o funzioneranno al minimo, ritardi e cancellazioni stanno bloccando porti ed aeroporti a causa dell'astensione dal lavoro degli addetti doganali e degli incaricati del controllo passaporti.

Bloccati anche la nettezza urbana, il fisco, alcuni servizi pubblici di gestione statale. Secondo i primi dati si calcola che circa il 60% delle 21.700 scuole pubbliche della Gran Bretagna non abbia affatto aperto le sue porte stamattina a causa del primo massiccio sciopero di tutti i lavoratori del settore pubblico da 32 anni a questa parte. I sindacati che hanno proclamato lo sciopero generale di oggi denunciano l’ingiustizia della controriforma del sistema pensionistico decisa dal governo di Londra per ‘risanare’ il bilancio statale. Così come in Italia anche in Inghilterra il refrain recita: “siccome l’aspettativa di vita è aumentata, bisogna aumentare anche l’età pensionabile”. E così l’esecutivo ha deciso che i lavoratori britannici debbano andare in pensione a 67 anni a partire dal 2026, ben 8 anni prima di quanto preventivato solo pochi mesi fa nell’ultimo intervento governativo in merito.

La cosiddetta ‘riforma’, oltre a portare a 67 anni l’età minima per potersi ritirare dal lavoro, contempla l’aumento dell’importo dei contributi e la riduzione degli assegni mensili, visto che l’importo della pensione non sarà più calcolato come media del salario ricevuto negli ultimi anni ma su quello di tutta la vita lavorativa. Se l'intervento di Cameron dovesse andare in porto, la contribuzione alla propria pensione salirà da qui a due anni del 50%, passando dal 6,4 al 9,6% su base mensile.
Inoltre il ministro delle Finanze George Osborne ha fatto infuriare i lavoratori congelando i salari fino al 2013 e prevedendo per quell'anno un aumento pari soltanto all'1%. Si prevede che nei prossimi anni a causa della cosiddetta 'austerity' nel settore pubblico e nell'indotto saranno addirittura 700 mila i posti di lavoro tagliati. Un vero e proprio massacro sociale in un paese che non se la passa certo bene.
Nel tardivo e goffo tentativo di evitare lo sciopero - proclamato da una trentina di sigle sindacali in rappresentanza di circa due milioni di lavoratori del settore pubblico - il governo di centrodestra ha presentato nei giorni scorsi una versione leggermente edulcorata della controriforma, prevedendo che l’aumento dell’età pensionabile non sia applicato ai funzionari pubblici il cui pensionamento sia previsto nei prossimi dieci anni. Londra ha anche previsto di aumentare i contributi statali e di adeguare il meccanismo di rivalutazione delle pensioni ad un costo della vita sempre più elevato.

Ma quella di oggi si annuncia come una mobilitazione storica da parte dei lavoratori pubblici britannici. I media di Londra la equiparano, oltre che al duro braccio di ferro con la ‘lady di ferro’ Margaret Thatcher del 1979, che coinvolse un milione e mezzo di lavoratori, addirittura allo sciopero generale contro il governo conservatore nel 1926. Centinaia tra presidi e cortei sono previsti in tutto lo Stato, mentre da questa mattina all’alba sono partiti i picchetti davanti a vari edifici pubblici e alle stazioni dei treni e delle metropolitane. I lavoratori si sono anche schierati davanti agli ingressi del parlamento scozzese a Edimburgo nel tentativo di bloccare o almeno ritardare l’ingresso degli eletti.

Anche le rappresentanze diplomatiche britanniche all'estero e addirittura le basi militari di Londra sparse in giro per il mondo soffriranno gli effetti dello sciopero, il che ha irritato non poco il premier David Cameron preoccupato per l'inevitabile danno di immagine.

Marco Santopadre Contropiano

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