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Yemen, basindwa nuovo premier

L'opposizione yemenita ha approvato all'unanimità la nomina di Mohammad Basindwa, candidato indipendente, a capo dell'esecutivo ad interim. E Saleh è tornato a sorpresa nel paese dopo la nomina del suo rivale.

(30 Novembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Yemen, basindwa nuovo premier

foto: nena-news.globalist.it

GIORGIA GRIFONI

Roma, 30 novembre 2011, Nena News. Lo Yemen ha un nuovo primo ministro ad interim, Mohammad Basindwa. Ha anche una data per le prossime elezioni presidenziali: 21 febbraio 2012. Ma l’ex-presidente Saleh, che ha ceduto il potere una settimana fa nell’ambito di un’iniziativa del Consiglio di Cooperazione del Golfo, ha dichiarato domenica scorsa un’amnistia generale per tutti quelli che hanno commesso “follie” durante la rivoluzione iniziata dieci mesi fa. Ed è tornato inaspettatamente in Yemen, forse per osservare da vicino il suo ex-alleato formare un nuovo governo di unità nazionale. Forse per dare nuove disposizioni sulla repressione della tribù degli Houthi, che si oppongono come gli altri partiti di opposizione al suo esilio.

Uomo di Saleh per molti anni, con all’attivo vari ministeri e persino la rappresentanza dell’ex-Yemen del Nord alle Nazioni Unite, il neo-premier è passato all’opposizione già tre anni fa e non dopo i primi spargimenti di sangue dell’inverno scorso. Secondo quanto riportato dal quotidiano libanese al-Akhbar, nel 2009 Basindwa sarebbe scoppiato a piangere mentre dichiarava, durante una conferenza di “salvezza nazionale”, che il paese sarebbe collassato sotto il peso del potere autocratico di Saleh e in totale assenza di legge. I media dell’allora presidente ridicolizzarono lui e tutta l’opposizione yemenita: una mossa fatta apposta per affossare le critiche focalizzando l’attenzione sulle vicende personali dei nemici, in perfetto stile Saleh, secondo al-Akhbar. Proprio perché Basindwa era una minaccia andava oscurato: molte volte aveva suggerito di passare a un sistema parlamentare, dove il presidente sarebbe stato privato dei suoi poteri infiniti, diventando una semplice presenza istituzionale che riceve i diplomatici e presenzia le cerimonie ufficiali.

A dispetto dei passati sforzi di Saleh, Mohammad Basindwa è stato approvato all’unanimità dal blocco dell’opposizione e nominato premier ad interim da Abd Rabbuh Mansur al Hadi, il vicepresidente a cui Saleh ha passato il potere. La scelta di un candidato indipendente, non affiliato ad alcun partito politico, è stata operata per evitare tensioni tra le varie fazioni che compongono la coalizione. E secondo l’analista politico yemenita Hassan Majali, il ritorno inaspettato di Saleh in Yemen sabato scorso è da attribuire alla nomina del rivale a capo del Governo provvisorio. Un ritorno che coincide con una nuova escalation di violenza nella regione di Saadah, sede dei ribelli zayditi Houthi che Saleh era riuscito a schiacciare nel 2009 con l’aiuto dell’Arabia Saudita. I media riportano ancora scontri e morti tra gli Houthi e i Salafiti sunniti presenti nella regione confinante con l’Arabia Saudita, Salafiti il cui puritanesimo è fortemente sponsorizzato da Riyadh contro gli “eretici” sciiti. Saleh se ne sarà anche andato, ma il suo padrone saudita tiene ancora gli occhi ben puntati sugli sciiti dello Yemen. Nena News

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