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All POWER to the people... Mumia Abu Jamal LIBERO!

(9 Dicembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

All POWER to the people... Mumia Abu Jamal LIBERO!

foto: www.caunapoli.org

“Non si può separare la pace dalla libertà,
perchè nessuno può essere in pace
senza avere la libertà”
-Malcolm X-

E' di ieri la notizia dell'annullamento della condanna a morte per Mumia Abu Jamal, che fu membro del Black Panther Party, in carcere da circa trent'anni accusato dell'omicidio di un poliziotto.

Il Black Panther Party nasce verso la fine degli anni ’60. Fu un' organizzazione comunista che voleva combattere i soprusi e le violenze dello Stato e della polizia nei confronti dei neri e rivendicare i diritti degli stessi all'uguaglianza e alla libertà.Furono gli anni in cui, nei ghetti, la polizia si serviva di qualsiasi pretesto per picchiare, intimorire, arrestare e spesso uccidere i neri relegati, non a caso, a vivere in quartieri malfamati e poveri.

Chi è Mumia Abu Jamal?

Mumia sin da giovanissimo si interessò alla lotta per l'emancipazione dei neri tanto che a 15 anni nel '69 divenne portavoce della sezione del Black Panther Party di Philadelphia. La sua è stata una vita a servizio degli oppressi e degli sfruttati e per essi si è battuto ogni giorno! Nell'80, ormai noto come “la voce dei senzavoce” divenne Presidente della “Black Journalist Association”, ministro dell'informazione del BPP e riscosse un discreto successo negli ambienti giornalistici vincendo anche diversi premi, i suoi articoli uscivano regolarmente sulla maggior parte dei quotidiani del paese.
Il 9 dicembre del 1981, Mumia era nel taxi sul quale lavorava e vide il fratello in difficoltà con un poliziotto, Daniel Faulkner, che lo stava pestando per un motivo ignoto. Non ebbe quasi il tempo di uscire dall'auto che il poliziotto sparò nella pancia di Mumia che cadde a terra. Nel frattempo esplosero altri colpi, questa volta nella direzione di Daniel Faulkner che morì. Nonostante la ferita, Mumia, una volta portato in ospedale, venne picchiato dalla polizia con calci e pugni. In seguito a quest'avvenimento fu accusato dell'omicidio del poliziotto e venne messa su una montatura repressiva ad hoc nei suoi confronti. Il giornalista del BPP, infatti, come è chiaro anche dalle numerose prove portate dalla Difesa non c'entrava nulla con la sparatoria, eppure la doveva pagare! La doveva pagare perché è un nero, e ancor peggio perché è un nero che si è permesso di denunciare le violenze dello Stato, che ha lottato per i diritti del suo popolo e che aveva la colpa di essere stato da sempre la voce degli oppressi.

Ma veniamo alla montatura messa in piedi contro la pantera nera partendo proprio da colui che l'avrebbe dovuto giudicare: il giudice Albert Sabo. Questo discutibile personaggio, e ora vedremo anche il perchè, era in pensione e pur di avere la possibilità di condannare a morte Mumia si fece dare un incarico speciale. Stiamo parlando del giudice noto al mondo come “il re del braccio della morte”, colui che ha condannato a morte oltre 32 persone (2 bianchi, 30 di colore). Albert Sabo cominciò la sua carriera come vice- sceriffo, era membro della Fratellanza della polizia di Philadelphia, la quale ha condotto per anni una campagna repressiva nei confronti della comunità nera Move di Powelton Village, di cui Mumia era sostenitore.

Da chi era composta la giuria? Tutti i neri convocati nella giuria eccetto due sono stati ricusati. Sabo allontanò un giurato nero sostituendolo con un bianco. Un altro uomo presente nella giuria era il migliore amico di Daniel Faulkner.
Nessuno dei testimoni dell'accusa ha dichiarato di aver visto effettivamente Mumia sparare, nonostante fossero sotto minaccia e ricevessero promesse di favori dalla polizia. L'unica ad aver sostenuto di aver visto una pistola nella sua mano era la prostituta Cynthia White, che a detta sia dell'accusa sia di due testimoni della difesa, non era sul luogo nel momento della sparatoria.
Inizialmente non venne data la possibilità a Mumia di scegliere la persona che lo avrebbe dovuto difendere, e gli venne affidato un avvocato di ufficio, che impreparato al caso chiese più volte di essere destituito.
Nonostante la prova inconfutabile della sua innocenza, ossia la testimonianza di Beverly che si dichiarava colpevole della morte di Faulkner, Mumia fu condannato a morte nel 1982 per le sue convinzioni e per le sue idee politiche. L'accusatore Mc Gill garantì la condanna dicendo alla giuria che l'appartenenza di Mumia al BPP e l'utilizzo di slogan come “all power to the people” e di alcune parole di Mao Tze Tung come “il potere politico nasce dalla canna del fucile” provavano l'indole di “assassino” di Mumia Abu Jamal.

Oggi dopo anni e anni di lotte e grazie a tutte quelle persone hanno sostenuto la pantera nera Mumia con azioni e comitati di solidarietà la condanna a morte è stata tramutata in ergastolo. Questo è un grande passo in avanti, certo! Ma ora lo vogliamo libero, fuori da quella mura che lo tengono rinchiuso!

La solidarietà è un'arma, usiamola!

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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