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(18 Giugno 2011) Enzo Apicella
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Tutti a bruxelles per salvare i poteri forti della finanza e del capitale internazionale

(9 Dicembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Tutti a bruxelles per salvare i poteri forti della finanza e del capitale internazionale

foto: www.radiocittaperta.it

Mila Pernice

8/12/2011
- Lo continuano a dire e a scrivere: “alla vigilia dell'appuntamento più importante nella storia dell'Ue i segnali arrivati dai mercati sono stati poco rassicuranti”. I segnali che giungono da queste entità quasi soprannaturali che sono i “mercati”, cioè i poteri forti della finanza e del capitale internazionale, continuano ad essere centrali agli occhi di un’informazione che non si preoccupa, evidentemente, di registrare invece, a fondo, gli effetti che le cosiddette “politiche di contenimento del debito” hanno sul mondo del lavoro, del non-lavoro e dei pensionati. Ma un dato sembra chiaro: i vertici dell’Unione Europea sono preoccupati. Seriamente. “Se non raggiungeremo un accordo venerdì al vertice Ue di Bruxelles – ha detto oggi Nicolas Sarkozy - non ci sarà una seconda possibilità”. Secondo il presidente francese “senza un accordo tra Francia e Germania non c'è nessuna possibilità di intesa tra gli altri Paesi europei. E questa è una cosa che non possiamo permetterci”, ha aggiunto.

L’idea è quella di raggiungere un’intesa tra i 17 stati dell’Eurozona, se non sarà possibile un accordo tra i 27. Si tratterebbe di “un trattato intergovernativo a 17 o più” che potrebbe essere pronto per marzo insieme all'accordo per il varo anticipato del fondo “salva-stati” permanente. Tre i punti principali di questo accordo: l’inserimento nelle rispettive Costituzioni di “regole sul deficit”; l'obbligo di informarsi reciprocamente prima di ogni emissione di titoli; l'impegno a formare la maggioranza qualificata che non blocchi le sanzioni proposte dalla Commissione europea per i governi che non rispettano i vincoli su deficit e debito. Del resto già ieri Merkel e Sarkozy avevano parlato di "regole e impegni più vincolanti e ambiziosi per i Paesi membri della zona euro" da inserire in un nuovo trattato. Oggi il terrorismo mediatico prosegue, con le parole del ministro francese degli Affari europei, Jean Leonetti, che, paventando una “catastrofe per tutto il mondo”, ha detto che “nell'Ue la situazione è grave”, “l'euro può esplodere” e “l'Europa disfarsi”. Un terrorismo mediatico, ma soprattutto economico e politico, che può far breccia solo in chi ha introiettato le logiche che lo muovono. RCA News

Radio Città Aperta - Roma

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