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(2 Marzo 2012) Enzo Apicella

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    Ci mancavano solo le lacrime di coccodrillo!

    I cobas in toscana in sciopero e in piazza nell'interesse dei lavoratori e delle lavoratrici

    (11 Dicembre 2011)

    Chi diceva, all’arrivo di Monti al governo: “Finalmente un governo equo”, è servito in guanti di velluto! Tra aumento dell'età pensionabile, riduzione del potere di acquisto delle pensioni, Ici sulle prime casa e aumento dell'Iva che farà aumentare i prezzi di molti prodotti essenziali per i consumi delle famiglie
    In “compenso”, nessuna tassa sui veri patrimoni immobiliari e finanziari, diminuzione delle tasse a carico delle imprese, nessun aumento dell’Irpef per i redditi medio-alti e alti!!!
    Di fronte a questa macelleria sociale, compiuta da un governo cosiddetto “tecnico”, perché pieno zeppo di cosiddetti “professori” che operano per conto della Confindustria e delle banche (che subito hanno inneggiato al decreto-legge governativo!), non si può restare con le mani in mano a lamentarsi e a farsi sommergere dalla rassegnazione.

    Come da lunedì 5 dicembre ci sono scioperi nei luoghi di lavoro e cortei nelle città, così la mobilitazione deve continuare, guardando oltre lo sciopero del 12 dicembre (indetto per 3 ore da Cgil, Cisl e Uil: la montagna ha partorito il topolino!), per estendersi e rafforzarsi sia sul lavoro che nelle piazze, perché per avere ragione del governo e dei poteri che lo sostengono e di cui è espressione non basta di certo uno sciopero, tra l’altro più simbolico che reale. Del resto la stessa Fiom, che invoca unità con gli studenti , non ha detto una sola parola contro l'accordo del 28 giugno e in questo modo darà la possibilità al Governo di dettare linee ancora più ristrettive in materia di libertà e diritto sindacale

    Per RESPINGERE con forza la vigliaccata governativa; FAR PAGARE il debito pubblico a quel 10% di ultra-privilegiati che detengono il 50% della ricchezza esistente in Italia; RIVENDICARE forti aumenti uguali per tutti delle retribuzioni e delle pensioni, il blocco dei licenziamenti, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; DIFENDERE la nostra libertà e la nostra dignità.

    Lo sciopero, assurdamente frammentato perchè cisl uil e gran parte della cgil non hanno alcuna intenzione di opporsi al pagamento del debito da parte dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati, vedrà in campo il 12 dicembre solo la parte del lavoro privato su cui non grava la legge 146 antisciopero, e il 19 (a meno che non ci ripensino come ci hanno abituato a fare negli ultimi 30 anni) il Pubblico Impiego senza la scuola (solo una ora, insignificante nel contesto): e sopratutto la piattaforma degli scioperi non respinge l’intera manovraccia ma chiede alcuni ritocchi che non ne cambierebbero la natura antipopolare.

    Pur tuttavia il 12 dicembre può essere comunque una giornata di mobilitazione. che spetta anche a noi potenziare il più possibile. Perciò i COBAS hanno convocato (come anche la Fiom) lo sciopero dell’intera giornata dei metalmeccanici e scioperi articolati a livello locale in altri settori del lavoro privato.

    NO ALLA MANOVRACCIA,LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA E DA CHI CI SI ARRICCHISCE

    confederazione cobas pisa

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