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(28 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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No Tav. Fiaccolata solidale con i feriti dell’8 dicembre

(16 Dicembre 2011)

Venerdì 16 dicembre Fiaccolata No Tav per i feriti dell’8 dicembre ore 20,30 partenza dal campo sportivo di Giaglione, giro delle frazioni e ritorno alla partenza (per raggiungere il campo sportivo passare dal secondo ingresso, evitando di passare dalle frazioni basse – S. Stefano e S. Gregorio perché la strada non consente incroci)

Per l’occasione ci sarà una raccolta fondi solidale con i feriti

L’8 dicembre la polizia ha ancora una volta sparato lacrimogeni ad altezza d’uomo ferendo decine di persone e intossicando tutti quelli che non avevano protezioni adeguate. I feriti più gravi sono stati due.

Andrea, colpito all’occhio da un candelotto, ha subito il distacco della retina, la perdita del cristallino, la frattura di zigomo e orbita. Andrea è di Padova, ha cinquant’anni e due figli. Due settimane fa ha perso il lavoro di operaio metalmeccanico. All’oftalmico di Torino è stato operato due volte per ricucire la retina. Tornato a Padova è stato sottoposto ad un intervento maxillo facciale per le fratture. Nei prossimi mesi dovrà essere operato ancora all’occhio: ha tuttavia poche possibilità di recuperare la vista.

Yuri, 16 anni di Venaus, è stato colpito mentre cercava di spegnere uno dei tanti focolai di incendio, innescato dal lancio irresponsabile di candelotti nel secco del bosco autunnale. Il lacrimogeno lo ha colpito da dietro sfregando sopra l'orecchio e strisciando l'occhio sinistro. Ha problemi agli organi dell'equilibrio e l’occhio in fase di valutazione. Giovedì 8 ha dovuto attendere a lungo prima che la polizia permettesse il trasbordo all’ospedale con un’ambulanza. Ne avrà per trenta giorni.

Il 13 dicembre nel fortino della Maddalena hanno cominciato a costruire un muro intorno alla zona occupata. I muri che dividono diventano i simboli di chi non conosce altre ragioni che quelle della forza. Da Berlino alla Cisgiordania sino al Rio Grande.

Non bisogna assuefarsi alla violenza dello Stato. Sappiamo che non si fermeranno di fronte a nulla pur di imporre la realizzazione del Tav. Sappiamo che andremo avanti comunque, nonostante i feriti, gli intossicati, nonostante le denunce e i fogli di via.

I No Tav non si piangono addosso e sanno quanto è forte l’avversario contro il quale lottano da vent’anni.

Ma abituarsi alla repressione violenta è un errore, perché uno dei nostri punti di forza è la capacità di indignarsi di fronte al mondo nel quale siamo forzati a vivere. La capacità di mantenere ferma la nostra resistenza giorno dopo giorno.

Per questo è importante questa sera essere in tanti alla fiaccolata indetta dal movimento No Tav in solidarietà con i feriti dell’8 dicembre.

No Tav Autogestione – Torino e Settimo

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