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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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(Di lavoro si muore)

Compagni dai campi... Un terzo dei morti sul lavoro è in agricoltura

Le morti verdi sono arrivate al 31,2% sul totale degli omicidi sul lavoro. Una ogni tre

(16 Dicembre 2011)

Una settimana agghiacciante quella che ancora non si è chiusa sul versante di quelle che la stampa continua a chiamare "morti bianche". Francesco Pinna, studente-operaio di 20 anni finito sotto il crollo di un palcoscenico in allestimento è l'unica vittima ventenne che ha avuto risalto nazionale. Tra lunedì e mercoledì però sono morti di lavoro altri due ragazzi, che vent'anni non li avevano neanche compiuti: uno è minorenne ed è in questo caso che giornali e televisioni si dovevano sperticare in cronache.

Prima della morte di Michele Dell'Orso a Pescara avvenuta ieri a seguito di un volo di diversi metri durante operazioni di potatura degli alberi, l'altro ieri è toccato a Matthias Passler, presso Terento, nel bolzanese. Matthias aveva 17 anni.

Fresco volontario dei vigili del fuoco, Matthias a quanto pare aveva già parecchia dimestichezza alla guida dei trattori: non certo il primo caso di ragazzino che se la cava bene alla guida. Lunedì stava aiutando suo padre Bernhard, vicecomandante dei pompieri volontari locali, a sgomberare le strade dalla neve prima di tornare in paese per l'esercitazione settimanale insieme ai colleghi. Un tratto in salita che sulla via del ritorno è stato fatale, perchè il trattore è uscito di strada in prossimità di un tornante ed ha iniziato a rotolare lungo il pendio. Matthias è rimasto intrappolato nella cabina riportando gravi ferite. Si è spento all'ospedale di Brunico.

Una storia che gela il sangue. Tragedie simili avvengono mediamente ogni 2-3 giorni e che in alcuni casi eguagliano il numero di decessi per incidenti su strade ed autostrade, secondo i costanti monitoraggi dell'ASAPS. In maggio i dati parlano di sorpasso, 22 a 17. Si chiamano comunemente "morti verdi", cioè del settore agricolo, un'area lavorativa che registra un morto su tre di quelli complessivi. E che non sempre finiscono nelle edulcorate statistiche dell'INAIL, almeno in quelle ufficiali.

L'ente non pubblica solo il rapporto delle morti sul lavoro, come comunemente si pensa: un documento piu' esaustivo è il "casellario centrale degli infortuni", redatto con cadenza annuale. Da qui si puo' evincere quanti omicidi sul lavoro vengono esclusi dalle statistiche ufficiali, tenendo sempre presente che anche in questo caso si tratta di soggetti cosiddetti "regolari" e che il mondo del "nero" è oscurato. Il grande lavoro dell'Osservatorio Indipendente di Bologna consiste proprio nel conteggiare quotidianamente storie come quella di Matthias o quella di Maria, ventenne rumena travolta dal muletto nel veneziano e frettolosamente regolarizzata dal padrone mezz'ora dopo la morte: se non si fosse scoperto, per l'INAIL a San Pietro di Cavarzere il 2 dicembre non ci sarebbero stati "morti bianche".

L'osservatorio sulle morti verdi dell'ASAPS trasmette i dati ogni fine anno all'INAIL che li elabora. A conferma che anche solo una stima del lavoro nero non c'è, il periodo maggio 2009 - maggio 2010 indica che solo il 6% delle vittime dei trattori-killer è straniero: dato quantomeno controverso, se pensiamo a chi opera nelle nostre campagne. Rosarno è già così lontana? 25 incidenti al mese, 296 decessi in un anno solare di monitoraggio. Ed un dato che non dovrebbe comparire: i passeggeri sui trattori. Su undici morti complessivi, tre sono bambini. Che categoricamente non si dovrebbero neanche avvicinare al mezzo in movimento.

Il fenomeno delle morti verdi indica dunque come non sia solo la condizione del lavoro salariato la causa dei lutti, ma che persista una massiccia dose di superficialità e sottovalutazione dei rischi connessi. I 200 scomparsi di quest'anno, quel 31% di vittime del lavoro, potrebbero dunque essere ridotti. Seguendo il semplice buon senso nessuno dovrebbe piu' piangere bambini e minori in genere per situazioni come queste. La carenza di norme specifiche a completamento del Testo Unico per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (tema già trattato precedentemente) fa il resto; sarebbe sufficiente l'obbligo di montare specifiche protezioni, che già esistono, alle cabine di guida.

Ancora una riflessione: l'estate spesa soprattutto dall'exministro Carlo Giovanardi a dissertare su orari di chiusura dei locali notturni, vendita di bevande alcoliche, fasce orarie per caffè gratis negli autogrill, etilometri ai banconi dei bar è stata quella in cui le vittime dei trattori killer hanno superato quelle delle autostrade. Senza volere entrare nel merito di tutt'altre questioni, si poteva spendere un solo minuto per pensare agli operai agricoli, spesso e volentieri sotto padrone?

Mattia Laconca

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