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(21 Giugno 2012) Enzo Apicella

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Contro tutte le manovre governative!

(16 Dicembre 2011)

Il Prof. Mario MONTI, l’uomo della Provvidenza, quello che ha sostituito il “pittoresco” Berlusconi, restituendo all’Italia l’agognata “credibilità” internazionale da parte “dei mercati”, ha partorito, insieme al suo Governo, un’altra (la quinta?) manovra economica “contro la crisi”, questa volta di altri 34 miliardi (trenta di tagli, dei quali dieci sarebbero poi spesi per la “crescita”, e quattro per la delega fiscale)! Seguendo i dettami della Banca Centrale Europea, con l’appoggio parlamentare di quasi tutti i partiti, dal PdL al PD, passando per il “Terzo polo”, ed all’insegna del vecchio adagio, tornato di moda, “sacrifici, sacrifici, sacrifici!”, ci “scodella”, assieme alla (ennesima) controriforma delle pensioni, peggiore di tutte le precedenti, l’aumento della tassazione indiretta, guardandosi bene, come al solito, dal toccare in modo significativo i redditi da rendite e capitali, nuovi facilitazioni alle imprese e finanziamenti alle banche, nonché nuovi tagli alla spesa sociale.

Questo pacchetto, indigesto per i lavoratori e gli altri ceti deboli, è un altro tentativo dell’imperialismo italiano, in accordo con gli altri principali partner europei, di prefigurare una uscita dalla crisi che mantenga in piedi questo sistema economico, insieme ai ruoli sociali che produce, cioè, in altre parole, insieme alla ricchezza ed al potere di lorsignori! L’insistenza dei media sulla presunta “equità” della manovra e la ritrovata unità dei sindacati concertativi, che la stanno richiedendo al Governo Monti, sono il segno che la borghesia teme proprio il risveglio di una coscienza di classe fra gli sfruttati e gli oppressi.

Le critiche della borghesia più europeista sulla manovra-Monti sono legate al fatto che, come per la Grecia, i provvedimenti governativi non fanno che alimentare la spirale recessiva, senza alcuna spinta verso una qualche “ripresa”. In realtà l’importante ruolo detenuto dall’Italia all’interno dell’Unione Europea (UE) rende davvero rischioso un eventuale precipitare della crisi: potrebbe davvero causare contraccolpi dall’esito letale per l’Euro (€) e, di conseguenza, un terremoto epocale nei rapporti di forze tra gli imperialismi nel mondo! Non dovremo stupirci, allora, se ancora un’altra manovra entro fine anno, motivata dalla ricerca di risorse per una presunta “prossima ripresa”, dovesse piovere addosso nuovamente soltanto ai lavoratori ed agli altri ceti meno abbienti!

Aldilà delle disquisizioni sul “debito sovrano”, sul suo pagamento “normale” o “selettivo”, oppure su di una sua moratoria, il proletariato deve scindere ogni sua responsabilità, ogni sua richiesta, da quelle di qualsiasi frazione dell’IMPERIALISMO DI CASA PROPRIA, che è, invece, IL SUO PRIMO NEMICO!! Deve ritrovare, cioè, LA PROPRIA INDIPENDENZA COME CLASSE!!! Sempre più inadeguato ci pare, infatti, affidare la necessaria risposta di lotta ai continui attacchi subiti da parte del capitale, solo ai timidi “ritorni di fiamma” della FIOM, unica categoria che, comunque, mantiene un livello di opposizione sindacale, oltre che al Governo Monti, anche ai suoi padrini, Marchionne e Marcegaglia, oppure a quei sindacati di base che, oltre a scioperare solo secondo scadenze liturgiche annuali, si limitano a sproloquiare sul “debito”, che “non va pagato”.

Certamente non è tramontata la necessità di NON PAGARE LA LORO CRISI, ma, per farlo concretamente, occorre agire su due piani: lottare per respingere i provvedimenti antioperai dei governi, come e quanto si riesce a fare, e, nel contempo, superare ogni divisione che il capitale ha introdotto nella classe, individuando obiettivi unificanti, anche oltre il piano nazionale, e cioè urge, ormai, lottare per impedire i licenziamenti, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e di ritmi produttivi, per istituire un reddito minimo sociale per chi non viene fatto lavorare ed un salario minimo intercategoriale, adeguati automaticamente al costo della vita, rivendicando per i lavoratori quelle risorse previste per banchieri ed imprenditori “in crisi”, lasciando, invece, fallire lorsignori!

ALTERNATIVA DI CLASSE

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