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21/12 - regime colombiano nega assistenza medica e domiciliari a prigioniero politico cieco e privo di braccia.

(22 Dicembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

21/12 - regime colombiano nega assistenza medica e domiciliari a prigioniero politico cieco e privo di braccia.

foto: www.nuovacolombia.net

Il regime colombiano sta negando l’assistenza medica al prigioniero politico e di guerra delle FARC-EP, Oscar Elias Tordecilla Madera, catturato il 2 gennaio del 2007 a Medellín dagli sgherri del DAS.
Oscar, che ha subito l’amputazione di entrambe le braccia a causa di una ferita di guerra, al momento della sua cattura necessitava di particolari attenzioni mediche, che i responsabili del suo arresto gli hanno ripetutamente negato.

A causa di questa gravissima “negligenza”, in totale spregio di tutte le norme nazionali e internazionali relative ai diritti dei detenuti, Oscar ha perduto la vista.
Sulla base delle sue gravi limitazioni e del suo stato di salute, il suo avvocato ha ottenuto gli arresti domiciliari; il giudice Penale del Circuito di Manizales ha però successivamente revocato questo provvedimento, col pretesto che Oscar continuava a delinquere dalla sua abitazione. Oscar è stato quindi trasferito nel Carcere di Massima Sicurezza di Itagüi, una struttura in cui non sono presenti altri prigionieri politici che potrebbero aiutarlo a svolgere le normali mansioni per le quali è fisicamente impedito, per via della sua condizione.
Il metodo utilizzato dal sistema penitenziario è ben rappresentativo delle diverse forme di castigo impiegate dall’oligarchia contro tutti gli oppositori politici, benché non previste dal Codice Penale, come gli assassinii selettivi, le sparizioni forzate, la tortura, l’isolamento, i trasferimenti dei detenuti in luoghi remoti per impedire i contatti con i familiari, ossia la dispersione sistematica.
Questo ulteriore crimine di lesa umanità, perpetrato contro un detenuto della cui incolumità lo Stato colombiano è responsabile, dimostra per l’ennesima volta il carattere fascista del regime, ben lungi dall’aver interrotto la pratica della continua violazione dei diritti umani.
E’ imperativo che le autorità si muovano affinché Oscar Elias Tordecilla Madera riceva le cure mediche di cui ha bisogno, possa vivere un’esistenza dignitosa e gli venga riconosciuto il suo diritto, sancito dall’Istituto di Medicina Legale, di non essere recluso in un centro penitenziario.
E’ altresì necessario alzare la voce in difesa degli oltre 7500 prigionieri politici rinchiusi nelle carceri del regime colombiano in condizioni disumane.

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