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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(30 Dicembre 2011)
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Sui tetti e nelle stazioni, da Napoli a Torino, a Milano per far sentire la loro voce, i loro problemi di lavoratori licenziati, ma anche per evidenziare un problema che riguarda tutta l’Italia. Sì perché il fatto che il servizio dei treni notte è stato cancellato brutalmente dalle Ferrovie dello Stato è una questione che riguarda tutti gli italiani, in particolar modo quelli che pagano le tasse e contribuiscono agli oltre 6 miliardi di euro che lo Stato versa alle FS per garantire un servizio universale e accessibile a tutti, come era quello dei treni notte, che collegavano in Nord e il Sud del Paese, e lo facevano ad un prezzo accessibile alle persone normali, quelle che - se va bene - vivono di stipendio e non possono comprarsi i BOT. Quelli che usano il treno per andare a lavoro e che per fare lunghi viaggi non possono prendere le varie Frecce che tanto piacciono all’a.d. delle Ferrovie, Mauro Moretti.
Questo pomeriggio (ma anche il 31 e il 1° gennaio) i ferrovieri ex Wagon Lits hanno manifestato alla Stazione Termini a Roma, hanno informato i passanti sulla loro vertenza e hanno chiesto una firma per chiedere allo Stato e a Trenitalia di ripristinare i collegamenti Nord-Sud e riassumere il personale. Si tratta di 800 lavoratori utilizzati nelle attività di accompagnamento sui treni notturni e nella manutenzione delle carrozze. I lavoratori chiedono che lo Stato “ripristini i collegamenti Nord-Sud del servizio universale di cui il Paese ha bisogno” e che siano “riassorbiti all’interno del Gruppo Fs i lavoratori che da anni sono inseriti nel contesto produttivo ferroviario di Trenitalia”. In molti, pur in una giornata dedicata a spostamenti ed acquisti, si sono fermati per sottoscrivere l’appello; in molti hanno ascoltato le ragioni dei lavoratori condividendo la necessità di far camminare anche i treni che non fanno parte dell’Alta Velocità.
Alessandra Valentini
30-12-11
DirittiDistorti
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