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Zuccotti Park

Zuccotti Park

(16 Novembre 2011) Enzo Apicella
New York. Il sindaco Bloomberg ordina: via da Wall Street. Sgomberato Zuccotti Park. 200 arresti

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(Lotte operaie nella crisi)

Ma quale “coesione sociale”? Ripartono gli scioperi nelle fabbriche!

(9 Gennaio 2012)

I reiterati appelli di Napolitano alla “coesione sociale” non fermano la lotta operaia. Sottoposti a un feroce attacco, gli operai Fincantieri e di altre realtà hanno continuato in questi giorni le mobilitazioni contro i licenziamenti e le chiusure di cantieri e stabilimenti.
Dal 9 gennaio ripartono gli scioperi, indetti dalla FIOM, contro il disegno reazionario della Fiat, appoggiato da Federmeccanica che – attraverso l’estensione del “modello Pomigliano” - punta a intensificare lo sfruttamento e a liquidare il CCNL, i diritti e le libertà sindacali.
Questo attacco antioperaio avviene con l’assenso del governo Monti, che si dimostra giorno dopo giorno in completa sintonia con quello Berlusconi. Infatti si pone il medesimo obiettivo: liquidare l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori per sancire la libertà di licenziamento richiesta dalla UE e aumentare il precariato, ed intanto già si parla di altre manovre da 40 miliardi di euro l’anno.
La ripresa degli scioperi dimostra che la classe operaia non è disposta a sobbarcarsi il peso della crisi, è stufa delle imposizioni padronali e degli accordi separati.
In questo contesto, si avvicinano due importanti scadenze generali: il 27 gennaio ci sarà lo sciopero indetto da molti sindacati di base contro la manovra del governo Monti, gli accordi del 28 giugno e 13 dicembre scorsi e i diktat della UE.
L’11 febbraio si terrà la manifestazione nazionale della FIOM a Roma.
Dobbiamo fare quanto possibile per tramutare queste scadenze in tappe importanti della lotta contro il capitale e per la riorganizzazione dei lavoratori, rigettando la politica di sottomissione del movimento operaio e sindacale ai desideri dell’oligarchia finanziaria e del suo governo, e dei partiti borghesi (di “destra” e “sinistra”) che lo sostengono, rifiutandoci di pagare la crisi del debito, combattendo la politica di divisione dei vertici sindacali e degli opportunisti.
Dobbiamo intensificare la mobilitazione unitaria, gli scioperi e le lotte in fabbrica e sul territorio contro i padroni e il loro governo per impedire il rafforzamento dell’esecutivo e il proseguimento del programma antioperaio.
Contro l’attacco all’occupazione: lottiamo per esigere il blocco dei licenziamenti. Nessun posto di lavoro deve essere perso, nessuno stabilimento chiuso!
Contro i salari da fame e le “compatibilità economiche”: lottiamo per l’aumento del 20% dei salari, il salario pieno e senza limiti temporali per i cassaintegrati, il reddito ai disoccupati!
Contro la politica di liquidazione del CCNL e delle agibilità sindacali: lottiamo per dire basta a sfruttamento e soprusi, per riconquistare i i diritti e le libertà della classe operaia!
Attuiamo il fronte unico di lotta della classe operaia contro l’offensiva capitalista, la reazione politica e i pericoli di guerra, per difendere in modo intransigente e unitario i nostri interessi e diritti.
Costruiamo Comitati operai e popolari, quali organismi in grado di estendere la base della lotta, aumentare la mobilitazione, l’agitazione e l’unificazione delle forze di classe.
La chiave della situazione è nelle mani della classe operaia. La lotta deve continuare ed estendersi, diventare sempre più energica e prolungata.
Il vero problema per la classe operaia non è però di natura sindacale, ma politico.
Il tempo delle illusioni e dei tentennamenti è finito: l’imperialismo non è un sistema riformabile. E’ necessario dare impulso ad una alternativa di rottura rivoluzionaria, che si sostanzi in un Governo operaio e degli altri lavoratori sfruttati per spezzare il dominio del capitale monopolistico.
Dobbiamo prepararci all’intensificazione della lotta di classe. Di qui la necessità storica di costruire il Partito comunista del proletariato d’Italia, che abbia come guida per l’azione il marxismo-leninismo. Rompiamo con gli opportunisti, organizziamoci!

8 gennaio 2012

Piattaforma Comunista

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