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L’intreccio perverso tra governi, bce, banche private e mercati finanziari

Sabato 21 gennaio la “Giornata No Debito”

(17 Gennaio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

L’intreccio perverso tra governi, bce, banche private e mercati finanziari

foto: www.radiocittaperta.it

Mila Pernice

E’ di ieri sera la notizia del declassamento, da parte di Standard&Poor's, del fondo cosiddetto “salva-stati”, dopo quello che pochi giorni fa ha colpito il merito di credito di ben 9 paesi della zona euro, tra cui la Francia. “Siamo in una situazione gravissima”, ha esternato ieri sera il governatore della BCE Mario Draghi. Interessante e indicativo il fatto che adesso che il giudizio delle agenzie di rating, che nei mesi scorsi era servito a promuovere le cosiddette “politiche di contenimento del debito”, colpisce l’intera Europa e non piu’ soltanto i PIIGS, esplode il problema dell’affidabilità delle agenzie di rating, tanto che lo stesso mario Draghi ha invitato a non considerare piu’ di tanto quei giudizi. Ma evidentemente c’è una preoccupazione tale da indurre il presidente francese Sarkozy a chiedere lo spostamento del vertice con Merkel e Monti che era inizialmente fissato a Roma per venerdì 20, giorno in cui il Comitato No Debito aveva in cantiere una forte contestazione al “direttorio” dell’UE. La mobilitazione è stata rinviata, in attesa della nuova data del vertice, ma è stato mantenuto il “No Debito Day” per sabato 21 gennaio, per la raccolta di firme sul referendum contro i diktat dell’UE, e per sottolineare un’evidenza che poneva all’attenzione anche Joseph Halevi sul Manifesto di domenica 15 e, seppure su presupposti diversi, la stessa Standard&Poor's: le ricette messe in campo dalla BCE aggravano la “malattia” piuttosto che guarire i bilanci pubblici.

“Contesteremo il vertice quando, e se, sarà riconvocato – ha detto stamane ai microfoni di Radio Città Aperta Franco Russo, del Forum Diritti/Lavoro e del Comitato No Debito – perché i direttòri non ci piacciono, la struttura dell’UE è una struttura autoritaria e le decisioni vengono prese in stanze segrete. Abbiamo però mantenuto la giornata No debito per avviare una grande campagna di sensibilizzazione e mobilitazione, per far salire la consapevolezza – ha detto ancora Franco Russo – della gravità delle decisioni che i governi stanno prendendo. Si colpiscono infatti duramente i ceti popolari senza risolvere la crisi: questo perché c’è un intreccio perverso tra governi, BCE, banche private e mercati finanziari, grazie al quale ognuno sostiene l’altro reciprocamente e “grazie” al quale si prendono soldi pubblici dai lavoratori e dai pensionati per darli alle banche”.

Appuntamento dunque per sabato 21 in molte città italiane per la campagna sulla richiesta di un referendum contro i diktat della Bce e il pareggio di bilancio in Costituzione. In questi giorni il Comitato No Debito sta approntando i moduli per raccogliere le firme sul testo che chiede il referendum: si tratta ancora di una petizione, “perché la procedura per un referendum in questa materia è completamente diversa e per alcuni versi inesplorata nel nostro paese”. Verrà messo a disposizione un pdf sul sito www. nodebito.it che potrà essere scaricato e fotocopiato in tutte le realtà che vorranno partecipare alla campagna.

Radio Città Aperta - Roma

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