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Un fil di fumo

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(10 Maggio 2010) Enzo Apicella
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Liberalizzare serve ai monopoli privati, non ai cittadini!

27 gennaio: la rivolta dei ferrovieri !

(20 Gennaio 2012)

Un attacco al lavoro! Questo è il Decreto sulle liberalizzazioni che il Governo Monti porterà in Parlamento la prossima settimana.
Non si può definire altrimenti un provvedimento che cancella il diritto dei lavoratori ad avere un Contratto Nazionale di riferimento ed intende mettere una pietra tombale sul CCNL della Mobilità che da 4 anni impegna Ferrovieri, Autoferrotranvieri e Sindacato in una estenuante trattativa con l’unico obiettivo di dettare regole per il lavoro,
di disciplinare un mercato oggi drogato da Imprese private che si sono affacciate nel settoreferroviario con il fine di lucrare profitti nelle tratte più appetibili del trasporto
viaggiatori e merci assumendo lavoratori con Contratti ad personam, con orari di
lavoro insostenibili e con salari frutto di “trattative private”.
Una deriva delle tutele e dei diritti alla quale i ferrovieri, nell’ambito dello sciopero generale di tutti i lavoratori italiani proclamato dall’Or.S.A., rispondono con 24 ore di blocco totale dei treni che vuole riaffermare il primato della socialità del trasporto ed il diritto ad una mobilità sostenibile per tutti i cittadini italiani.
Il Sindacato Autonomo è pronto a confrontarsi sui temi della liberalizzazione a condizione che:

• siano garantite reali clausole sociali che attraverso l’omogenea ed esigibile applicazione di un Contratto Nazionale di riferimento evitino il dumping occupazionale ed una concorrenza basata sull’abbattimento dei salari e dei diritti;

• si eviti la disgregazione del sistema ferroviario regalando i servizi remunerativi alle
lobby private, mentre per Trenitalia si profila la creazione di una good company
per l’alta velocità e di una bad company nella quale collocare decine di migliaia di esuberi tra i ferrovieri. Oggi nessuno ricorda che l’Alta Velocità riequilibra le perdite del Trasporto pubblico permettendo al nostro Paese di avere le tariffe ed i finanziamenti pubblici più bassi di tutti i Paesi Europei.

Allo stesso modo e con la stessa determinazione non consentiremo che;

• si azzerino le capacità industriali e trasportistiche del Gruppo FS attraverso una
separazione societaria che determinerà inevitabilmente un maggior costo per l’intera
collettività.

• si ripeta sui binari l’infausta esperienza del trasporto aereo che ha visto la distruzione di Alitalia , mentre nelle ferrovie la liberalizzazione sinora attuata non ha determinato alcun incremento del trasporto merci su ferro, ma ha causato solo il dissolvimento della Divisione Cargo e - nel servizio passeggeri - la cancellazione
dei treni notte che ha diviso l’Italia in due;

• si copi l’infausta esperienza della Gran Bretagna che, con una privatizzazione selvaggia e non regolata del trasporto ferroviario, ha decuplicato i prezzi dei biglietti, ha fatto lievitare il contributo pubblico che costa agli inglesi 200 volte di più di quello italiano, ha licenziato intere generazioni di ferrovieri della rete e del trasporto, ha peggiorato i livelli di sicurezza relegando le ferrovie britanniche a “maglia nera europea” per gli incidenti ferroviari.

• le lobby private o le grandi Imprese ferroviarie degli altri Paesi Europei ( SNCF o DB
che Sarkozy e la Merkel si guardano bene dal destrutturare) si impossessino di 150 anni di storia delle ferrovie italiane.

Al Governo Monti, che sostiene la necessità di adeguare i trasporti ai modelli europei, ricordiamo che nella vicina Francia l’unico segmento ferroviario liberalizzato è quello del servizio merci, il trasporto passeggeri internazionale è aperto solo parzialmente, mentre quello nazionale ed il trasporto regionale sono assoluta “proprietà” della monopolista pubblica SNCF, alla quale è persino permesso di andare ad acquisire importanti quote societarie di altre Imprese ferroviarie in tutt’Europa (vedasi il 20% di NTV).


Ferrovieri, non è più tempo di pensare a “rendite di posizione” o a tutele occupazionali che stanno per essere cancellate da questo Governo! Il nostro posto di lavoro oggi è messo seriamente a rischio!
Serve una mobilitazione vera e compatta, al di là delle sigle sindacali o delle convinzioni politiche di ciascuno.
L’Or.S.A. vi chiama alla lotta dalle ore 21.00 del 26 alla stessa ora del 27 gennaio 2012 per il personale addetto alla circolazione treni l’intera prestazione del 27 gennaio 2012 per Uffici ed Impianti fissi

E’ giunta l’ora di una mobilitazione senza precedenti che coinvolga non solo i dipendenti di RFI o di Trenitalia, ma che sia patrimonio di tutte le maestranze del ferro, perché la liberalizzazione colpirà indistintamente le capacità di difesa del
lavoro e del salario di ognuno di noi.
SCIOPERARE OGGI PER GARANTIRSI IL DOMANI!

Roma, 16 gennaio 2012

La Segreteria Generale Or.S.A. - Ferrovie

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