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Gli Usa chiudano Guantanamo, il monito dell’Onu

(25 Gennaio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Il carcere di Guantanamo “continua ad esistere e continuano ad esserci persone detenute arbitrariamente e a tempo indeterminato, si tratta di una chiara violazione del diritto internazionale”, è quanto affermato dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Navi Pillay, che ha espresso grande delusione per la mancata chiusura del carcere annunciata dal presidente Obama all’indomani della sua elezione.

Dopo 10 anni dall’apertura di Guantanamo, l’installazione è sempre lì, in chiara violazione del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale: “bisogna garantire che le persone private della libertà possano contare su una verifica della legalità del loro arresto di fronte a un Tribunale. Dove esistono prove credibili nei confronti dei detenuti di Guantanamo, questi dovrebbero essere accusati e perseguiti. In caso contrario, devono essere rilasciati”. La Pillay ha esortato il Congresso ad intervenire e ha ribadito il dovere del governo statunitense di indagare sulle denunce di tortura (ricordiamo che anche gli Usa hanno ratificato nel ’94 la Convenzione contro la tortura) e maltrattamenti presentate da ex-detenuti o associazioni per la Difesa dei diritti umani e punire gli eventuali responsabili.
In questi anni Guantanamo è stata il simbolo della lotta statunitense contro il terrorismo ed, insieme, delle violazioni dei diritti umani, un buco nero per il Paese che si fa baluardo di democrazia e libertà. In 10 anni di “attività” a Guantanamo sono state recluse quasi 800 persone, attualmente ne rimangono 170, le altre sono state trasferite in carceri all’estero. I morti ufficiali in questi anni risultano 8, ma in realtà non è dato sapere cosa succeda in uno dei carceri più duri al mondo, dove spesso i detenuti non conoscono le accuse a proprio carico e non vengono giudicati. Nel gennaio 2010 l’amministrazione statunitense ha dichiarato che 48 prigionieri non potranno essere né processati né rilasciati; essi dovranno rimanere in detenzione militare a tempo indeterminato. Ma cosa significa?
Guantanamo rappresenta anche un buco nero per la giurisprudenza, tant’è che nel 2008 la Corte Suprema affermò che i prigionieri di Guantanamo avevano il diritto di contestare la legittimità della loro detenzione di fronte a un tribunale federale ordinario. Il Military Commission Act tanto voluto da Bush non sembrava sufficiente a giustificare le detenzioni nella prigione di Guantanamo. Ma nel 2011 è stato trasformato in legge il nuovo National Defense Authorization Act “che ora –spiega l’Alto Commissario Onu - codifica in modo efficace tale detenzione militare a tempo indeterminato senza accusa né processo. Questa legge viola alcuni dei principi fondamentali della giustizia e dei diritti umani, cioè il diritto a un processo equo e il diritto a non essere arbitrariamente detenuti. Nessuno dovrebbe mai essere incarcerato per anni e anni senza essere processato, condannato o rilasciato”.

25-01-2012

Valentina Valentini
DirittiDistorti

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