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Ostaggi in irak: un inghippo da 5 milioni di dollari?

(13 Maggio 2004)

Abbiamo nuovamente contattato i nostri amici in Iraq allo scopo di capire le ragioni del ritardo della liberazione dei tre prigionieri italiani nelle mani dei guerriglieri iracheni. Essi ci hanno confermato che la consegna era da considerarsi imminente subito dopo l’arrivo a Bagdad della delegazione capeggiata da Gino Strada.

Essi ci avevano già messo in guardia dell’esistenza di maldestre interferenze da parte di soggetti collegati agli ambienti degli occupanti che non vedono di buon occhio la consegna dei tre italiani catturati ad una delegazione del movimento italiano contro la guerra.

Ieri sera è poi rimbalzata a Bagdad l’indiscrezione di un giornale italiano secondo cui la presidenza del Consiglio italiana avrebbe effettivamente sborsato, attorno al 20 aprile, una somma di cinque milioni di Euro (erano i giorni in cui Berlusconi dichiarava ai quattro venti che la liberazione era cosa fatta).

Ma a chi questa ingente somma è stata consegnata? E a che titolo dato che il gruppo che ha catturato i tre italiani non ha mai chiesto denaro in cambio?

I nostri amici in Iraq ritengono che questo torbido affare stia condizionando pesantemente la consegna rendendo il suo percoso quanto mai accidentato.

Nonostante questa misteriosa vicenda (che il governo italiano è tenuto a chiarire) essi restano tuttavia ottimisti, ritenendo che il gruppo dei guerriglieri, dopo essersi rivolto direttamente al popolo italiano, manterrà la sua promessa.

11 maggio 2004, ore 16.00

Campo Antimperialista