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Ventiquattro ore senza di noi

Ventiquattro ore senza di noi

(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
Sciopero generale dei lavoratori migranti

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(L'unico straniero è il capitalismo)

ABOLIAMO LA TASSA SUL PERMESSO DI SOGGIORNO.

ORGANIZZARE I LAVORATORI EXTRACOMUNITARI PER BATTERE PADRONI, BUONISMO E RAZZISMO

(3 Febbraio 2012)

Il movimento degli immigrati nel nostro Paese già da lungo tempo ha saputo mettere al centro delle sue rivendicazioni quello che è il tema chiave per contrastare l'intensificazione dello sfruttamento del lavoro immigrato: il diritto al permesso di soggiorno.
Non avere o dover rinnovare, secondo regole in continua ridefinizione, ad un costo sempre maggiore, il permesso di soggiorno è la prima ragione della estrema ricattabilità dei lavoratori immigrati.
Senza il permesso di soggiorno la vita stessa, in Italia, dell’immigrato si trasforma in un atto illegale. E la vita di un immigrato, la sua sopravvivenza, è strettamente connessa alla necessità di lavorare. Il lavoratore immigrato senza permesso di soggiorno si trasforma in lavoratore clandestino. Le sue richieste di retribuzione si devono comprimere fino al livello della pura sussistenza.
Questa intensificazione dello sfruttamento del lavoro che colpisce i lavoratori immigrati si riverbera poi su tutto il mondo del lavoro, con lo stesso meccanismo che vede nel lavoro precario il grimaldello per colpire i diritti acquisiti dai lavoratori in decenni di lotte.
Esprimere piena solidarietà per le lotte dei lavoratori immigrati vuol dire quindi tutelare per intero il mondo del lavoro. Solo quando i lavoratori extracomunitari avranno pari diritti sociali non saranno più avversari dei lavoratori italiani, battendo così il buonismo della sinistra radical chic ed il razzismo.
Per questo chiediamo il rilascio del permesso di soggiorno generalizzato e l’abolizione della tassa di soggiorno mentre il governo dei dracula tecnici da il via libera alla nuova super tassa stabilita da Maroni e Tremonti. Ottenere il rilascio del permesso di soggiorno, costerà da oggi da 80 euro se la permanenza in Italia avrà una durata compresa tra tre e dodici mesi, a 100 euro se il permesso è biennale e fino a 200 euro per i soggiorni più lunghi. A tutto ciò si aggiungono 27,50 euro per ottenere il documento in formato elettronico, 14,62 euro la marca da bollo e 30 euro di spese postali, per un totale che varia dai 150 ai 270 euro circa.
Csp-PARTITO COMUNISTA dice no a questo nuovo balzello che grava su una considerevole fascia di lavoratori e sostiene le lotte degli immigrati per l’ottenimento del permesso di soggiorno lavorativo, in forma gratuita.

Csp-PARTITO COMUNISTA

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