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04/02 - il regime colombiano impedisce a delegazione internazionale di verificare le condizioni dei prigionieri politici

(4 Febbraio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

04/02 - il regime colombiano impedisce a delegazione internazionale di verificare le condizioni dei prigionieri politici

foto: www.nuovacolombia.net

La fondazione “Lazos de Dignidad” ed il Foro Internazionale della Danimarca denunciano l'ennesima violazione dei diritti umani perpetrata dal regime colombiano ai danni di prigionieri politici.
L'INPEC, il sinistro Istituto Nazionale Penitenziario e Carcerario, tristemente famoso anche per i molti scandali relativi alla connivenza con i detenuti paramilitari, ha impedito alle suddette organizzazioni di effettuare una visita umanitaria al carcere femminile “El Buen Pastor” ed al carcere “La Picota”, entrambi di Bogotá, dove sono reclusi circa 130 prigionieri politici, che recentemente hanno denunciato gravi violazioni dei propri diritti, persecuzioni, discriminazioni, minacce di morte ed aggressioni fisiche.

Il negare una visita umanitaria di difensori dei diritti umani ai centri di reclusione menzionati, senza alcuna giustificazione, è di per sé già una prova dell'assenza di garanzie per la verifica delle condizioni dei quasi 8000 prigionieri politici in Colombia.
L'INPEC non è nuova a queste iniziative: negli scorsi anni, ad esempio, ha negato l'ingresso alla Agenzia di Cooperazione allo Sviluppo del Principato delle Asturie, alla II Carovana Internazionale di Giuristi e persino alla Delegazione di Giuristi Statunitensi, con la scusa della “sicurezza”.

Nei buchi neri delle prigioni colombiane il regime tortura i prigionieri politici, e non vuole testimoni per le sue malefatte; anche per questo, è indispensabile portare avanti la battaglia per uno scambio umanitario dei prigionieri detenuti dalle parti belligeranti, iniziativa che sarebbe inoltre propedeutica al fine di intraprendere il cammino verso nuovi dialoghi di pace.

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