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Siria

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(16 Agosto 2012) Enzo Apicella

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    (Imperialismo e guerra)

    Ora è toccato ai Palestinesi

    Dopo i rivoluzionari turchi e quelli colombiani

    (20 Giugno 2002)

    Si allarga la lista nera dell'Unione Europea e ora, dopo curdi e rivoluzionari turchi, tocca ai colombiani.
    Sulla scia delle pressioni dell'imperialismo USA, ed in pieno clima di repressione generalizzata di tutti i movimenti rivoluzionari e di resistenza dei popoli del mondo, il Coreper (il Comitato dei Rappresentanti Permanenti della UE) ha deciso di includere nella lista "nera" delle organizzazioni terroriste anche le FARC-EP (FORZE ARMATE RIVOLUZIONARIE DELLA COLOMBIA-ESERCITO DEL POPOLO), il movimento rivoluzionario più antico e poderoso dell'America Latina, e tutte le principali organizzazioni della resistenza palestinese (FRONTE POPOLARE DI LIBERAZIONE DELLA PALESTINA, AL FATAH, BRIGATE MARTIRI DI AL-AQSA, HAMAS, JIHAD ISLAMICA).

    Nonostante alcune posizioni diplomatiche di facciata, l'Unione Europea sta dimostrando, con fatti concreti, il suo carattere irrimediabilmente imperialista.
    In questo senso è importante sottolineare come questa grave decisione sia stata presa dopo che gli USA, utilizzando i fatti dell'11 settembre, hanno lanciato una campagna di attacco "globale" a tutti i focolai di resistenza alle politiche imperialiste.
    Organizzazioni, partiti, movimenti ed interi popoli sono sulla lista americana ed ora si affacciano anche su quella europea.

    Già in prossimità del vertice UE di Laeken, a dicembre, i paesi europei avevano deciso di sospendere i visti diplomatici ai rappresentanti delle FARC-EP nonostante, contemporaneamente, dicessero di puntare sul tavolo dei negoziati come contributo alla soluzione politica del pluridecennale conflitto colombiano.
    Ora che il tavolo delle trattative è stato rotto unilateralmente dal governo colombiano e che è stato eletto un nuovo presidente, Uribe Velez, legato ai paramilitari, si sceglie definitivamente l'appoggio aperto all'oligarchia colombiana più reazionaria legata a doppio filo agli Stati Uniti.

    La vergognosa presa di posizione "europea" sui Palestinesi è invece espressione di una volontà imperialista tesa a abolire totalmente i diritti fondamentali del popolo palestinese, al quale vogliono essere negati anche quello di non voler essere schiavo delle forze d'occupazione sioniste e di lottare per la liberazione della propria terra, con tutti i mezzi necessari.

    Esprimiamo preoccupazione e ferma condanna contro questa politica di criminalizzazione e di repressione di tutti i movimenti di lotta e di resistenza, che nel caso colombiano contribuisce soltabto a fomentare le spinte guerrafondaie contrarie ad una vera pace con giustizia sociale, mentre in quello palestinese sancisce l'equazione, tanto cara al macellaio Sharon, PALESTINESI=TERRORISTI, giustificando il massacro di tutto un popolo.

    MOBILITIAMOCI PERCHE' TUTTO QUESTO CI RIGUARDA DIRETTAMENTE


    • Non possiamo restare a guardare perché si stanno approvando nuove leggi che limitano l'agibilità politica di tutti i movimenti di lotta e di solidarietà con la scusa della lotta al "terrorismo internazionale", come dimostra il recente articolo 270 ter e l'estensione del 41 bis ai detenuti politici.
    • Non possiamo restare a guardare perché la criminalizzazione e la repressione cominciano a colpire pesantemente anche i lavoratori in lotta ed i militanti più combattivi, come è avvenuto per i compagni e le compagne di Cobas e Collettivo "Streghe Rosse" a Taranto e al CSOA Askatasuna di Torino.

    IL SILENZIO E' LA LORO ARMA, ROMPIAMOLO!

    Comitato Palestina

    Fonte

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