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    Dallo sciopero forte messaggio per l'intensificazione della lotta della classe lavoratrice contro la nuova ondata di barbare misure anti-popolari

    (9 Febbraio 2012)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in it.kke.gr

    [foto]

    Martedì 7 febbraio si è svolto in Grecia uno sciopero di massa militante. E' stata una risposta immediata il giorno dopo che il governo ha ufficialmente annunciato una riduzione del 20% dello stipendio base e un taglio del 15% alle pensioni integrative, ulteriore riduzione delle pensioni di base e dell'indennità di disoccupazione, e 150.000 licenziamenti nel settore pubblico.

    Ad Atene si è svolta una manifestazione che ha coinvolto migliaia di lavoratori, nonostante la pioggia, e in altre 61 città del paese si sono svolte alte concentrazioni nel quadro dello sciopero. Ancora una volta la manifestazione del PAME è stata molto più numerosa rispetto a quella del GSEE e ADEDY.

    Le forze di classe del PAME in tutto il paese hanno dato una risposta forte nel momento in cui insieme il personale della plutocrazia, il governo del Fronte nero (socialdemocratici, liberali e nazionalisti) e la Troika stanno lavorando incessantemente per la prossima ondata di dure misure che gettano il popolo in miseria. Questo messaggio non può essere cancellato dai limitati incidenti avvenuti davanti al Parlamento durante la mobilitazione del GSEE e ADEDY.

    Inoltre, lo sciopero è in continuità con la massiccia ed energica risposta del KKE che ha realizzato una concentrazione e mobilitazione sotto la pioggia battente lunedì 6 febbraio nel pomeriggio.

    I leader GSEE e ADEDY hanno preso la decisione di dichiarare uno sciopero generale nel settore pubblico e privato, sotto la pressione del PAME che aveva da subito proposto uno sciopero a partire da gennaio, e aveva preso decisioni in questa direzione in molti dei sindacati che sono raggruppati in esso. In questo periodo, invece, il GSEE e ADEDY hanno attivamente partecipato alle manovre per l'approvazione delle misure antipopolari attraverso il dialogo sociale a cui hanno partecipato.

    Dall'alba, le forze con orientamento di classe hanno protetto lo sciopero in molti luoghi di lavoro. Molte fabbriche sono state bloccate nonostante le intimidazioni dei padroni. Allo stesso tempo, porti, trasporti e agenzie governative non hanno funzionato.

    Nella concentrazione del PAME, l'oratore principale, Ilias Stamelos, dirigente del PAME, ha denunciato la nuova ondata di misure barbariche e ha invitato la classe operaia non solo a rovesciare i partiti che sono al governo, ma a rovesciare anche la classe che è al potere.

    Alla manifestazione ha partecipato una folta delegazione del KKE guidata dalla Segretaria Generale del Comitato Centrale Aleka Papariga, che ha fatto la seguente dichiarazione:

    "Ora la responsabilità è esclusivamente del popolo. O il popolo li spazzerà via definitivamente o continuerà a versare lacrime e indignazione inutilmente ed ingiustamente con le vecchie e nuove forze pseudo-salvatrici".

    Il PAME ha annunciato nuove manifestazioni per il prossimo giovedì.

    Contestualmente, il giorno dello sciopero coincide con il centesimo giorno consecutivo di dura lotta e astensione dal lavoro degli operai delle Acciaierie Greche. Il loro sindacato ha organizzato un concerto di solidarietà popolare ai cancelli della fabbrica, chiamando tutti i lavoratori a partecipare per diffondere il messaggio militante degli scioperanti dell'acciaieria in ogni luogo di lavoro.

    Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

    Partito Comunista di Grecia (KKE)

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