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Per capire la situazione greca: per aprire la partita da noi e non lasciare Atene "sola"

(15 Febbraio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

Per capire la situazione greca: per apire la partita da noi e non lasciare Atene "sola"

foto: www.caunapoli.org

Non si può sperare di capire qualcosa su quello che sta succedendo in Grecia seguendo i media borghesi, per cui abbiamo raccolto qualche articolo uscito in questi giorni, per cercare di fare un po' di controinformazione e dibattito. Prendere coscienza di quello che sta accadendo in Grecia vuol dire infatti prendere coscienza di quello che sta accadendo/accadrà anche da noi, così come in Spagna, Portogallo etc. Una coscienza che è necessario avere per lanciare una mobilitazione europea che spinga anche il proletariato dei paesi del "centro", Francia e Germania, a muoversi, a contrapporsi ai loro governi piuttosto che ad assecondarli per avere le briciole. Finché noi non ci muoveremo, Atene sarà sola e costretta a subire ogni tipo di sopruso.

Questi articoli che non si limitano così a raccogliere dati, ma entrano nel merito politico di quello che sta succedendo. Gli stessi neoliberisti sanno infatti che le misure di "austerità" (per non dire di macelleria sociale) messe in atto in Grecia non risolveranno il problema. Anche i compagni e la popolazione greca lo sanno. In questo senso la manifestazione di domenica non ha mostrato solo la determinazione, la rabbia, la disperazione di un popolo, ma anche una prospettiva di futuro. Anche se le misure al momento sono passate, la partita è lungi dall'essere chiusa. Cerchiamo di capire come aprirla anche qui sui nostri territori: è l'unico modo per dare forza anche alla lotta greca!

- Partiamo con quest'articolo di Senza Soste, "Le tre bombe finanziarie che minacciano seriamente l'Europa", del 9 febbraio. L'articolo riporta le considerazioni di Wolfgang Münchau, non proprio un cretino (è columnist del "Financial Times", fondatore del Financial Times tedesco e cofondatore di eurointelligence.com un importantissimo sito di analisi finanziaria). L'articolo spiega quali siano le "bombe" innescate all'interno dell'UE...

- Qui, dal sito di informazione Lettera 43, "Grecia, era meglio il default": gli economisti spiegano perché il risanamento è impossibile. Un riassunto della situazione ed un intelligente commento sulle conseguenze politiche delle misure dell'UE e del governo greco. Non tutto è condivisibile: il paragone con la germania degli anni '30 non regge tanto, però quello che è certo è che il fascismo, in Grecia come nell'UE, potrebbe guadagnare terreno in questa situazione di crisi. Potrebbe essere - come in passato - la risposta delle classi dominanti per attuare le misure e per reprimere progetti politici alternativi.

- E in effetti in questa inquietante foto si vedono i fascisti greci aiutare la polizia nella repressione. Non sappiamo a quando risalga la foto o se non sia una "bufala", ma la cosa non ci sorprenderebbe affatto. Squadre paramilitari e fasciste sono state usate storicamente per reprimere le manifestazioni popolari.

- Ancora sul nesso democrazia/fascismo in Grecia e in Europa, un articolo di Loretta Napoloni (anche lei non è l'ultima arrivata), "La Grecia crolla e ci travolge". Non è condivisibile in toto, ma offre spunti di ragionamento importanti.

- Qui un buon commento a quello che sta succedendo dell'USB: "=40283&cHash=ec638e7b28]Il default sociale della Grecia parla anche a noi"
- Ancora più interessante è il documento allegato all'articolo. A cura del sindacato greco comunista PAME sulle nuove misure del governo greco (scorrendo trovate la versione in italiano).

E chiudiamo proprio con le loro parole: "Non c'è fine a questo inferno. Ci verrà detto ancora una volta fra pochi mesi, che la salvezza del nostro paese necessita di nuove misure, e che tutti i sacrifici fatti fino ad ora non sono stati sufficienti. Utilizzando il fallimento come uno spaventapasseri, non sarà una sorpresa se domani chiederanno la nostra carne e il nostro sangue. Sono risolutamente determinati, ma dobbiamo fermarli perché è certo che essi non hanno intenzione di fermare il massacro ora.Questa è l'ora della grande responsabilità per tutti noi. Se non si fermano le misure ora, ci getteranno all’inferno. Non perdere più sangue per il profitto dei monopoli.Non dobbiamo lasciare che impongano le loro leggi sulle fabbriche, le aziende, le categorie.Il PAME vi invita ad organizzarvi per combattere unitariamente contro l'abolizione dei contratti collettivi. a cacciare i lacchè dei padroni, tutti coloro che cercano di seminare disfattismo, e quelli che sono compromessi con i datori di lavoro."

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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