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Articolo 18

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(13 Marzo 2012) Enzo Apicella

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(18 Febbraio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in medioevosociale-pietro.blogspot.com

La trattativa sindacati-governo-confindustria ha lo scopo di ridurre drasticamente la spese per gli ammortizzatori sociali e le garanzie dell'art.18. Attaccheranno l'art.18 anche attraverso la demolizione di parti importanti delle leggi che regolano i licenziamenti individuali e collettivi.Cancellare la cassaintegrazione Guadagni per sostituirla con il sussidio di disoccupazione significa cancellare la speranza dei lavoratori di tornare al lavoro. Il sussidio di disoccupazione cancella il rapporto con l'impresa. Sono sgomento dell'ottimismo mostrato dalla Camusso sulla trattativa. In quanto ai giovani è davvero stupefacente la propaganda che si sta facendo al contratto di apprendistato che in Italia esiste da sempre e che certamente non è applicabile a tutti i lavori ma soltanto a quelli manuali ed artigianali. Un medico non ha certo bisogno di fare apprendistato dal momento che ha laurea comporta una pratica ospedaliera che spesso aumenta con la specializzazione. Pensare di fare dell'apprendistato una norma universale è una forzatura destinata a produrre e ricreare i danni della legge trenta (biagi). Non si parla nella trattativa della legge Biagi perchè si vuole mantenere un ventaglio ampio di ricattabilità (flessibilità) in entrata,.

Non c'è proprio niente nella trattativa impostata dalla Fornero che possa interessare i lavoratori e rendere migliori e più civili i rapporti di lavori. Naturalmente l'art 8 non sarà toccato e neppure tutta la normativa di privatizzazione della giustizia del lavoro sottratta ai giudici ed affidata a Commissioni di arbitraggio che si dovranno pagare e dalle quali i lavoratori non avranno mai giustizia. La Fornero conta di incassare una monetizzazione anche parziale del diritto alla reintegra e cioè vuole e credo cercherà di ottenere la resa incondizionata della classe lavoratrice.

Lo sciopero indetto dalla Fiom non basterà a cambiare il quadro della situazione e probabilmente sarà una stanca protesta a posteriore cioè a cose fatte.

Pietro Ancona
già consigliere CNEL e dirigente CGIL

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