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Atene in fiamme: incendio d’Europa

(20 Febbraio 2012)

In Grecia il sistema economico speculativo internazionale, diretto dalla famigerata Troika (BCE – UE – FMI), sta svelando il suo volto peggiore. Tagli e “riforme” sociali stanno letteralmente affamando una popolazione chiamata a pagare il conto di una crisi che non ha prodotto.

La crisi, causata invece dal capitalismo internazionale con l’intento di difendere i propri privilegi ed il sistema bancario, ha riportato il Paese ad incubi sociali che si pensavano debellati da decenni:

* licenziamenti di massa
* disoccupazione a livelli stratosferici
* salari e pensioni tagliati di oltre il 50% dall'oggi al domani
* istituzioni pubbliche e servizi sociali a tutela dei più poveri e dei più deboli al collasso
* interruzione dell’erogazione dell’elettricità e del gas a cittadini e strutture pubbliche (ospedali, scuole, ecc.) insolventi
* ricorso sempre più diffuso alle organizzazioni di carità da parte dei cittadini
* fuga dal Paese di chi può ancora permetterselo, in particolare dei giovani.

Tutto questo sostenuto da una brutale repressione poliziesca e da una propaganda mediatica che va oltre il ridicolo, bollando genericamente come black bloc migliaia di lavoratori, pensionati, studenti, casalinghe, che occupano le piazze di Atene, Salonicco e delle maggiori città greche e che si difendono dagli attacchi delle forze dell’ordine, le quali utilizzano massicciamente contro di loro anche gas lacrimogeni vietati dalle convenzioni internazionali.

In questo clima di guerra sociale del Capitale contro le classi subalterne, l’unica buona notizia è il tentativo, da parte della popolazione, di autorganizzarsi. Per la prima volta nella storia della Grecia moderna si cerca infatti di praticare l'autogestione, adottata su larga scala dalla società civile: in aziende pubbliche, ospedali e là dove le bollette non si possono pagare, i servizi sono riallacciati e garantiti da comitati di cittadini.

Quando il Capitale avrà staccato la spina alla Grecia, facendola precipitare nel medioevo, si dedicherà agli altri Paesi europei non “virtuosi”. La lista nera è già pronta: Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia…
La Grecia è oggi quello che potrebbe diventare l’Italia domani!
E’ ormai evidente che per uscire dalla situazione di continua crisi economica che caratterizza i nostri tempi occorre superare questo modo di produzione, che tutto divora per preservare se stesso. Non saranno lo stucchevole gioco delle alternanze di governo, né le grandi coalizioni, né i governi tecnici all’interno di queste compatibilità economiche, né improbabili e sinistri ritorni di fiamma nazionalistici a risolvere i problemi. Solo la crescita di un’ opposizione sociale di massa a livello europeo sarà in grado di far pagare la crisi a chi l’ha creata ed indicare la strada verso l’emancipazione dal Capitale e dalla sua finanza.

Sosteniamo il popolo greco in lotta e auspichiamo per la Grecia e per tutti i Paesi un futuro di libertà, con un' economia al servizio degli esseri umani e non degli speculatori.

Esigiamo l'immediata scarcerazione di tutti gli arrestati durante le manifestazioni e la cessazione di ogni forma di repressione da parte delle forze di polizia.

Federazione dei Comunisti Anarchici – Sezione Nino Malara, Genova
Alternativa Libertaria – Circolo Federica Montseny, Genova

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