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Ventiquattro ore senza di noi

Ventiquattro ore senza di noi

(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
Sciopero generale dei lavoratori migranti

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(L'unico straniero è il capitalismo)

Cara sorella

(24 Maggio 2004)

Care sorelle,

Il "Partito della Rifondazione Comunista" Sezione di Francoforte sul Meno, mi ha incaricato di esprimere la sua solidarietá con le donne musulmane presenti.

Noi comunisti siamo per la libertá e contro la perversa ed ipocrita discriminazione alla quale siete sottoposte.

Sono proprio le donne in posizioni di comando e di responsabilitá dei cosiddetti “grandi partiti popolari” (come la Merkel e Co.), con l'appoggio attivo di alcune intellettuali femministe ben integrate nel sistema capitalistico, come Alice Schwarzer e Oriana Fallaci, che vogliono togliere a voi, donne islamiche, la libertá di decidere se portare il velo oppure no.

In nome della libertá, esse si arrogano il diritto di influenzare le vostre decisioni e addirittura di limitare i vostri diritti. Secondo loro, voi sareste obbligate, addirittura costrette con la violenza, a portare il velo e che comunque lo indossate per adeguarvi alle abitudini di una società arretrata e conservatrice.

Non dimentichiamolo, queste sono proprio quelle stesse donne che sarebbero pronte a indossare immediatamente un foulard di qualsiasi tipo, colore e grandezza se solo un atelier di moda a Parigi, Londra o Milano glielo consigliasse.

Esse sono le rappresentanti emblematiche della nostra societá che ama definirsi libera, cristiana, democratica, pacifista e persino multiculturale.

E’ questa società cristiana soltanto perché le sue bandiere e i suoi cannoni vengono benedetti da cappellani militari in uniforme, affinché Dio possa aiutare a sterminare il maggior numero possibile di nemici?

È questa società democratica soltanto perché il popolo viene influenzato, giorno dopo giorno, a votare a favore dei stessi suoi nemici da una montante marea di disinformazione (Bildzeitung, televisione, mezzi di comunicazione in generale) ?

Una cosa deve essere chiara: La premessa indispensabile per questa democrazia è la disponibilità del popolo a farsi ingannare. Se il popolo dovesse votare in modo diverso, le elezioni verrebbero vietate, come lo furono in Spagna nel 1936, in Vietnam nel 1968, in Cile nel 1973 e, più recentemente in Algeria.

E’ questa società pacifica soltanto perché insiste nel voler classificare come “missioni di pace” le guerre di aggressione che essa conduce contro il terzo mondo sotto il comando degli Stati Uniti?

A Berlino c'è un Ministero della Difesa che veramente sarebbe meglio chiamare Ministero della Guerra. In questo Ministero si alternano ministri che sembrano aver perso il dono dell'equilibrio mentale. L'attuale ministro, per esempio, non si stanca mai di ripeterci che la nostra sicurezza deve essere difesa in Indokush.

Preghiamo tutti il nostro Dio che nessuno in Afganistan arrivi alla stessa conclusione, cioè a pensare e dichiarare che la sicurezza dell'Afganistan si difende a Berlino o a Francoforte.

O dovremmo dire che, in questo caso, si tratterebbe di terrorismo?

Sarebbe terrorismo, se qualcuno per un motivo qualsiasi facesse esplodere nella stazione centrale di Francoforte una bomba? Certamente sí.

Ma perché non dovrebbe trattarsi, a maggior ragione, di terrorismo anche quando, su comando USA, una bomba con una potenza di distruzione cento volte superiore viene scagliata su di un villaggio afgano, iracheno o palestinese?

Ci dicono che la societá in cui viviamo sia multiculturale e perciò tollerante.

Il filosofo sloveno Zizek afferma invece:

“La tolleranza liberale riproduce l’elementare operazione postmoderna di accedere ad un oggetto sempre deprivato della sua sostanza: caffé senza caffeina, la birra senza alcol, il sesso senza contatto fisico. Sulla stessa lunghezza d’onda ci rapportiamo all’Altro “etnico" solo dopo averlo deprivato della sostanza della sua alterità”

E queasta è la realtà vera: noi stranieri non veniamo piú considerati ed accettatti come esseri umani: si ha solo bisogno di noi e ci si usa solo per colmare le lacune demografiche causate sia dalle guerre imperialiste scatenate dalla Germania nel secolo scorso, sia dalle cosiddette conquiste moderne (egoismo, individualismo, femminismo, distruzione della famiglia patriarcale, controllo delle nascite).

La colonna portante del multiculturalismo è la lotta al razzismo. E razzismo, in Germania, è sinonimo di antisemitismo. Ed è su questo tema che si si smaschera con chiarezza l’ipocrisia del capitalismo tedesco.

Negli anni ’30 partì da Berlino una criminale campagna per convincere il popolo tedesco che gli ebrei avrebbero rappresentato un pericolo per la Germania.

Oggi si combatte l'antisemitismo solo a parole, mentre di fatto si appoggiano i peggiori antisemiti dei tempi moderni con finanziamenti ed armi: Bush e Sharon.

Sí, Bush e Sharon sono i peggiori antisemiti viventi, perché hanno sulla coscienza la vita di migliaia e migliaia di arabi.

O forse gli arabi non sono semiti?

Oggi come ieri, la Germania e l’Italia si trovano dunque dalla parte sbagliata: dalla parte dei carnefici.

Che cosa vogliamo dire con ciò? Vogliamo soltanto far presente che il preside che vi vuole vietare di esprimere la vostra personalitá è da considerare come l'avanguardia di una societá barbara ed infelice che considera come suoi nemici non solo voi sorelle mussulmane, e nemmeno l'Islam in quanto tale; questa società barbara ed incivile è nemica dell’intera l'umanitá.

PRC - Circolo di Francoforte

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