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Tornate nelle fogne!

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(25 Aprile 2011) Enzo Apicella

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Tufello, corteo e targa al liceo
per ricordare Valerio Verbano

(22 Febbraio 2012)

Il 22 febbraio del 1980 veniva assassinato in casa sua da un commando neofascista il giovanissimo militante di Autonomia operaia. Il 19enne indagava sui rapporti tra neofascisti e istituzioni

valerio graffiti

Il 22 febbraio del 1980 veniva assassinato in casa sua da un commando neofascista Valerio Verbano, giovanissimo militante di Autonomia operaia di 19 anni che indagava sui rapporti tra neofascisti e istituzioni. Per ricordare Valerio si terrà oggi un corteo a via Monte Bianco a partire dalle 17 e poi dalle 22 una festa reagge all'università la Sapienza, mentre sabato prossima verrà affissa una targa per ricordarlo nell'aula magna del suo liceo, lo scientifico Archimede a via Vaglia, con su scritto "alla memoria di Valerio Verbano studente antifascista del liceo Archimede assassinato per la sua lotta per un mondo di libertà e giustizia sociale. "E' molto importante per noi questa targa, è un riconoscimento alla memoria di Valerio che finalmente dopo 32 anni otteniamo, e poi sappiamo che Carla ci ha sempre tenuto particolarmente".

LA STORIA - Un omicidio brutale quello di Valerio, tre persone si fanno aprire con una scusa dalla madre Carla, che poi legano assieme al marito Sardo sul letto aspettando il ritorno in casa del figlio dicono, ai genitori terrorizzati, "per parlargli", ma quando Valerio rincasa nasce una colluttazione e viene colpito da un colpo di pistola alla schiena: morirà durante il trasporto in ospedale.


Dopo l'assassinio fioccano le rivendicazioni, prima una fantomatico "Gruppo proletario organizzato armato", poi alle 21,00 arriva la rivendicazione dei Nar, il gruppo armato di Mambro e Fioravanti che però si dichiararono sempre estranei all'omicidio. Alla fine le indagini, "azzoppate" da misteriose sparizioni a cominciare da quella del "dossier" preparato da Verbano e dalla distruzione incomprensibile del passamontagna di uno degli assassini, finiranno in un nulla di fatto.

LA RIAPERTURA DEL CASO - Nel febbraio del 2011 poi la svolta con l'annuncio della riapertura del caso da parte di Pietro Saviotti, scomparso da pochi mesi, e dei Ros dei carabinieri: prima si parla dell'iscrizione nel registro degli indagati di due ex militanti di estrema destra, poi di cinque, in ottobre esce fuori anche il dna di uno degli assassini. Gli inquirenti hanno interrogato ex militanti di destra e di sinistra del quadrante nord-est di Roma, perché ritengono che l'omicidio di Valerio Verbano maturi proprio negli ambienti neofascisti di questo quadrante di Roma, ma per ora le indagini non sono approdate a nulla nonostante il clamore mediatico.

LA MAMMA CARLA - Chi non ha mai smesso di cercare la verità sulla morte di suo figlio è Carla Verbano, una donna minuta di fisico ma con un carattere incredibilmente forte, che ha sempre continuato ad interrogare e a interrogarsi su chi e perché avesse davvero ucciso Valerio parlando in televisione, nelle scuole e scrivendo anche un libro con il giornalista del Corriere della Sera dal titolo "Sia folgorante la fine". Carla quest'anno mancherà alle iniziative organizzate dai "compagni e dalle compagne di Valerio" perché si trova in ospedale per una degenza, ma i ragazzi che da anni portano avanti la memoria di Valerio gli hanno promesso che potrà intervenire alla manifestazione via streaming.

LA MEMORIA - Nonostante siano passati 32 anni la memoria della figura di Valerio Verbano sembra eccezionalmente viva, soprattutto nelle nuove generazioni, a differenza di altre storie sconosciute degli anni di piombo italiani, e questo non è un caso come ci dice Luca Blasi del centro sociale Astra 19 "C'erano anni in cui ci ritrovavamo in pochi, qui a via Monte Bianco sotto casa di Valerio per ricordarlo, poi qualcosa è scattato e grazie a Carla, alla Palestra Popolare Valerio Verbano e ai tanti che ci hanno aiutato siamo riusciti a far diventare la storia di Valerio Verbano patrimonio anche delle nuove generazioni a Roma e in tutta italia. Per il 30° anniversario organizzammo un concerto enorme con migliaia di ragazzi in piazza, poi sono venuti i libri, il rinnovato interesse mediatico: la cosa che ci rende più felici oggi che siamo riusciti a far diventare il ricordo di Valerio non un occasione rituale e stanca, ma una cosa viva, pulsante".

Valerio Renzi - Nuovo Paese Sera

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