Imperialismo e guerra :: America latina: un genocidio impunito

Italia, Podlech, l’aguzzino della dittatura cilena, la fa franca

(24 Febbraio 2012)

Niente appello per Alfonso Podlech, l’ex procuratore militare cileno accusato di aver fatto scomparire Omar Venturelli, un prete di origini modenesi sospeso “a divinis” dalla Chiesa per essersi schierato con gli indios. Era il mese di ottobre del 1973. Il Cile era fresco di golpe e Venturelli, che militava nei Cristiani per il socialismo. venne assassinato e fatto sparire. Da allora il suo nome è andato a rimpinguare la lunga e tragica lista dei desaparecidos cileni.

Eppure lo scorso luglio è stato assolto: la Prima Corte d’Assise di Roma presieduta da Anna Argento, giudice a latere Pugliese, lo ha assolto dal reato di strage perché non si doveva procedere su questo versante, da quello di sequestro di persona perché il reato è prescritto e dall’omicidio per insufficienza di prove. E questo nonostante i tanti testimoni ascoltati durante il lungo procedimento. Una sentenza giudicata inaccettabile da tutti i familiari del desaparecido che hanno deciso di ricorrere in Appello.

Dal danno alla beffa, adesso: la Procura ha presentato in ritardo di due giorni il ricorso e l’Appello non ci sarà. Grazie a un cavillo tecnico, dunque, uno degli aguzzini della cruenta dittatura di Augusto Pinochet la farà franca.

Da tempo era palese che Podlech fosse oggetto di una campagna di liberazione condotta dallo stesso governo cileno, capeggiato dal conservatore Pinera. Anche durante la visita del capo di stato in Italia le sue intenzioni era trapelate da più parti.

E - il Mensile