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Sicilia: in distribuzione solo i giornali degli "amici degli amici"

il giornale "Controvento" non arriva nelle edicole

(23 Giugno 2002)

Qui di seguito l'articolo di una e-zine di Riccardo Orioles che racconta la storia, riprendendo l'articolo di "Controvento" censurato dai distributori.
Il giornale sta venendo distribuito in queste ore da gruppi di giovani e amici del volontariato

tanto per abbaiare 24 giugno 2002 n.132

A Catania hanno quel maledetto vizio (non dico tutti) di far giornali antimafia: cosi', quando degli amici mi hanno chiesto di progettargli e firmargli una cosa che si chiama "Controvento", e che doveva andare in edicola oggi, io disciplinatemente ho obbedito e alla fine - ah, il vizio! - m'e' anche scappato di fargli un piccolo articolo su una faccenda di Ciancio.
Che e', come sapete, il padrone dell'unico giornale ammesso a Catania (gli altri, compresa Repubblica, non vengono nemmeno esposti), nonche' di altri giornali sparsi in tutto il sud.
L'amministratore di uno di questi giornali, un certo Ursino, ha avuto dei guai giudiziari; il giornale di Ciancio li ha nascosti e io - in quell'articoletto - li ho raccontati.
Ma adesso abbiate un attimo di pazienza e leggetevi l'articoletto.

* * *

Tre nomi nascosti ai lettori. Perché?

"Appalti. Il Pm: 25 a giudizio". E' il titolo dell'articolo de "La Sicilia" (venerdì 14 giugno 2002, pag. 24) su un caso di giudiziaria catanese: tangenti al Garibaldi, indagini, rinvii a giudizio chiesti dai Pm Marino e Puleio.

Il titolo, per quanto povero, è corretto.
L'articolo no. Il redattore (anonimo) evita infatti di dare l'elenco dei venticinque personaggi di cui e' stato chiesto il rinvio a giudizio, e in particolare nasconde al lettore il nome di Giuseppe Ursino, manager di primo piano nel settore editoriale per conto del gruppo Ciancio, di cui amministra la "Gazzetta del Mezzogiorno".
Allo stesso gruppo appartengono il redattore che ha scritto il pezzo, il caposervizio che l'ha passato, il caporedattore che ha dato l'ok e infine il direttore: che in questo caso coincide fisicamente col proprietario del gruppo editoriale in questione. Non è la situazione ideale per far cronaca, d'accordo: ma insomma.

Per completezza, bisogna osservare che quello di Ursino non è il solo nome censurato dall'articolo in questione.
Dal pezzo di cronaca sono infatti spariti altri nomi dell'establishment catanese, fra cui quelli di Giuseppe Cicero e Ignazio Sciortino: il primo è vicino a un politico citato nell'affaire e il secondo è parente d'un magistrato coinvolto in (legittime) polemiche relative giusto al Pm Marino.
Correttezza avrebbe voluto che, nel rispetto della presunzione d'innocenza, questi nomi - che erano altrettante notizie - venissero citati. Il lettore in fondo lo paga, il giornale.

* * *

Letto? Bene. I ragazzi del giornale vanno in tipografia, si fanno stampare il giornale, lo impacchettano e lo portano dal distributore - certo Barone - per mandarlo in edicola.
A questo punto, sorpresa: il distributore legge il giornale, si ferma sull'articolo che avete letto un momento fa, sobbalza e dichiara che lui contro Ciancio non si mette: e quindi non distribuisce il giornale.

Ok. Adesso io sono molto incazzato, non per la storia in se' ma perche' speravo che in vent'anni a Catania qualche piccola cosa fosse cambiata. Siccome fra i nostri lettori ci sono, fra gli altri, autorevoli dirigenti del sindacato dei giornalisti, visto che siamo qua segnalo questo caso anche a loro.
A Catania, un editore come Ciancio - quello che difendeva "i cavalieri" e vietava di pubblicare i necrologi delle vittime di mafia - fa ancora quello che cazzo vuole.

Siccome, in quest'episodio, io sono stato personalmente danneggiato, chiedo all'ufficio legale del sindacato di provvedere lui a farmi avere i danni civili dal distributore. E siccome, oltre me giornalista censurato qui siamo stati danneggiati - come cittadini - tutti, chiedo agli amici del sindacato (e agli altri autorevoli esponenti politici che ci stanno leggendo) cosa intendano fare per dare una mossa al monopolio dell'informazione a Catania, che ieri era colluso coi "cavalieri" e oggi chissa' con chi.
Aspetto fiduciosamente una risposta.

Riccardo Orioles
mail ricc@libero.it
tel. 333.7295392

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