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No Tav

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(12 Aprile 2012) Enzo Apicella

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(La Val di Susa contro l'alta voracità)

Borgio Verezzi protesta del Pcl per l’arrivo di Giancarlo Caselli

Borgio Verezzi blindato da un imponente schieramento di polizia. Il PCL comunque in piazza

(25 Febbraio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

Il Partito Comunista dei Lavoratori savonese organizzerà un presidio per il giorno 24 Febbraio presso la sala consiliare del comune di Borgio Verezzi dove si recherà il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli per presentare il suo libro e parlare di magistratura, potere e mafie!

Conosciamo bene la storia del signor Caselli e il suo lavoro contro la Mafia e contro le collusioni di Stato; un passato di cui essere orgoglioso e per cui noi siamo grati. Oggi però il signor Caselli pare essersi dimenticato proprio di quel suo lavoro scatenando la repressione di Stato nei confronti dei 41 militanti NoTav che nel blitz del 26 Gennaio 2011 sono stati buttati in carcere o costretti agli arresti domiciliari. Dei 25 compagni arrestati, ancora oggi, 16 sono privati della loro libertà e trattati come animali nelle carceri di tutta Italia, come hanno recentemente denunciato in alcune lettere. Gli altri, comunque, sono obbligati alla misura di obbligo di dimora. Tra chi ancora deve subire l’umiliazione della galera c’è tutt’oggi un compagno di Genova, Gabriele Filippi.

E’ per loro che noi saremo lì ed è per loro che vogliamo alzare la voce. Il Signor Caselli sembra essersi dimenticato quel lavoro contro i traffici illeciti di organizzazioni mafiose colluse con lo Stato e pare aver oltrepassato la barricata andando a colpire proprio coloro che oggi si oppongono a quegli stessi interessi che oggi agiscono, appoggiati dallo Stato, per la costruzione di un’opera gigantesca, che non solo deturpa un paesaggio meraviglioso ma che è voluta esclusivamente per interessi economici leciti ed illeciti a discapito di una utilità collettiva più volte smentita.

Mafia, organizzazioni criminali, interessi burocratici, interessi del grande capitale alla costante ricerca di facili guadagni vogliono succhiare dalle casse dello Stato, e quindi dei cittadini, enormi ricavi per la costruzione di questa opera inutile in un’orgia di potere e sprechi. E a definirla inutile non sono solo i “pericolosi” NoTav, non sono solo i cittadini di quella Valle e di tutta Italia, non sono solo gli estremisti o, come vi piace chiamarli, i teppisti, i black block o gli insurrezionalisti. A definirla un inutile spreco, in cui i soldi pubblici verranno spesi senza un reale ritorno economico o un risparmio concreto rispetto alle strutture già esistenti, è il Sole24Ore, che non è certo un covo di bolscevichi. Moltissimi studi facilmente, reperibili su internet attraverso i siti NoTav, mostrano costi che possono arrivare a cifre esorbitanti, data la tipica anomalia italiana, con previsioni che indicano spese di 250 milioni di € per km di tratta da sostenere per l’Italia (a fronte dei 10,2 mil.ni €/Km per la TGV Parigi-Lione o dei comunque altissimi 53 mil.ni €/Km della TAV Milano-Bologna) mentre le attuali infrastrutture e linee di comunicazione vengono sfruttate a non più di un 30% delle loro potenzialità. Ma non basta, perché a fronte di investimenti simili pare che le previsioni di mercato confermino l’impossibilità di recuperare i costi o di ottenere vantaggi concreti con questa linea ad AltaVelocità.

Provate ad immaginare cosa si potrebbe fare con quei soldi: con un solo Chilometro di TAV si potrebbero pagare le tasse universitarie a quasi 250’000 studenti universitari oppure, immaginate un po’, ben 55 treni pendolari nuovi; con 500 metri si potrebbe costruire un ospedale da 1200 posti letto o 226 ambulatori o ancora 38 sale operatorie. Non sarebbero forse questi i migliori investimenti per il nostro popolo? Non sarebbe meglio se si spendessero questi soldi pubblici e comunitari per qualcosa di più utile ed impellente senza andare a regalare appalti e soldi delle tasse dei cittadini e dei lavoratori a burocrazie, gruppi mafiosi interessati a inserirsi nei lavori e società il cui unico interesse sarà massimizzare il proprio profitto sfruttando i propri dipendenti, distruggendo una Valle meravigliosa e mettendo a repentaglio la salute di quelle comunità?

La lotta dei compagni NoTav è una lotta per tutti e di tutti. E’ una lotta dura e senza esclusione di colpi perché le istituzioni hanno militarizzato la valle ed un cantiere fantasma per difendere interessi privati, mafiosi e burocratici. Caselli, con questa azione di pura repressione, si è schierato dalla parte di quegli interessi e di quelle collusioni. Quei compagni di lotta a cui il procuratore capo di Torino ha tolto la libertà trattandoli come i peggiori criminali non sono teppisti, non sono black block, non sono terroristi. Quei compagni sono cittadini indignati, sono persone che non sono più disposte ad accettare gli abusi e i soprusi perpetrati sul corpo del popolo italiano e dei soliti indifesi, sono i ribelli e i resistenti ad un potere che non ci rappresenta più e che si arrocca nei suoi palazzi e manda forze dell’ordine e esercito a reprimere il dissenso, sono eroi che hanno preso i loro corpi e le loro menti per andare nella valle a sostenere i suoi abitanti e gli interessi di tutto il popolo italiano. Gabriele e tutti gli arrestati erano tutto questo e molto di più! Gabriele potevate trovarlo a Genova con la pala a liberare una città in agonia dal fango, lo potevate trovare nelle vie di Genova sempre dalla parte degli oppressi, degli sfruttati, dei dimenticati, degli emarginati.

In compenso egli viene trattato proprio come un terrorista, si vede costretto, come tutti gli altri NoTav coinvolti, a misure cautelari severe, in celle fatiscenti e in condizioni carcerarie pessime dato lo stato di sovraffollamento e malgestione dei centri di detenzione italiani.

Come mai sorte simile e tanta rigidità nell’interpretazione della custodia cautelare non viene usata per tutti coloro che si macchiano di reali collusioni e collaborazioni con organizzazioni criminali come certi nostri parlamentari che invece continuano a sedere sulle loro poltrone ricevendo lauti stipendi pagati con il lavoro dei soliti sfruttati? Come mai le stesse misure non vengono utilizzate verso quei padroni e padroncini che per risparmiare su sicurezza nei posti di lavoro, turni, costi di gestione e quant’altro condannano a morte migliaia di lavoratori all’anno in quelle che vengono chiamate eufemisticamente “morti bianche”?

Misure evidentemente eccessive volte alla ricerca di un capro espiatorio che possa permettere la divisione del fronte NoTav tra buoni e cattivi, criminalizzando la parte più combattiva o comunque chiunque possa essere infangato dalle macchine mediatiche mosse in difesa dei profitti di queste aziende e di amministratori corrotti pronti a sedersi al banchetto della spartizione dell’enormità di fondi europei e statali che gireranno dietro a questa opera.

NOI NON DIMENTICHIAMO! NOI NON PERDONIAMO! NOI NON CI ARRENDIAMO!

LA VALLE NON SI PROCESSA, LA RESISTENZA NON SI ARRESTA! LIBERI TUTTI, LIBERI SUBITO!

Cristian Briozzo
Matteo Piccardi
Partito Comunista dei Lavoratori di Albenga,
di PietraLigure e Finale Ligure

Fonte

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