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UNA RIFLESSIONE DOVUTA... A LUCA!

(28 Febbraio 2012)

Luca Abbà è salito ieri su un traliccio a Chiomonte per manifestare contro l'ampliamento del cantiere ed è caduto mentre mentre stava sfuggendo ad un inseguimento dei carabinieri.

Le sue condizioni sono gravi eppure i lavori nel cantiere non si fermano. Il capitale risponde a leggi ben precise che non rispettano vita umana e territori. Tutto si piega e s'inginocchia alle leggi del profitto e del mercato. In tempi dii crisi questa contraddizione s'amplifica, si estende subdola con il ricatto dei padroni del lavoro.
La Valle piange uno dei suoi figli migliori che sa amarla e difenderla oltre tutto, con passione ed amore infinito. Ne avverte la mancanza.
I sindacati però hanno ancora una volta deluso.
Come risposta di classe avrebbero dovuto fermare la produzione in quell'istante momento, bloccare le fabbriche e far venire fuori tutta la brutalità di uno stato che non si ferma davanti a nulla, che con fare autoritario occupa militarmente un territorio imponendo un'opera contro la volontà popolare di chi in quelle montagne è nato e ci vive, distruggendo un'economia locale incentrata all'agricoltura, portando violenza in una terra pacifica che chiede solo di continuare a vivere così.
Manca coscienza di classe, la guerra fra poveri ha frantumato e dilaniato il senso appartenenza e l'orgoglio proletario , ma il sindacato storicamente serve a questo e ieri c'era un ottimo catalizzatore intorno a cui riunire i proletari e le proletarie.
Quanto successo in Valle ha ripercussioni su ognuno di noi. Ogni dissenso, ogni legittima alzata di testa sarà punita con la stessa metodologia che abbiam visto sabato a Porta Nuova e ieri a Chiomonte, giusto per rimanere nell'ambito della memoria recente.
Gli operai Bros arrestati a Napoli, i disoccupati arrestati a Brindisi,i tre operai Sata reintegrati dal Tribunale e lasciati con arroganza a casa dalla fiat in barba alla sentenza ... cos'è se non l'altra faccia della stessa medaglia?
Tutto è ridotto a questione d'ordine pubblico, tutto può a questo punto essere represso con la forza del manganello.
La storia va letta nel suo insieme, slegare i fatti dà visioni parziali e campi d'intervento grossolani.
La classe va riunita, trasversalmente, caro sindacato. Lo sciopero generale del 9 di marzo deve attraversare circolarmente la Val di Susa, Luca Abbà, le lotte operaie e studentesche perchè la classe è una ed indivisibile. Fuori da corparativismi, settarismi, elitèralismi di sorta.
Il capitalismo è un mostro con innumerevoli tentacoli che s'insinuano ed investano ogni aspetto della nostra esistenza ridotta ormai a mera merce che ha valore in virtù della richiesta di mercato.
E' una guerra perenne e devastante di conquista, occupazione e sfruttamento della vita in ogni sua espressione. Razionalizzando con il razzismo, la xenofobia, la gerarchia tra gli esseri umani e le cose del mondo, divide e fomenta la distruzione della solidarietà sociale e delle conquiste proletarie, distruggendo le basi stesse della vita finanche futura.
I pennivendoli oggi stanno consumando fiumi d'inchiostro. Si scava nel passato di Luca, si consulta il casellario giudiziale nel goffo tentativo di criminalizzare un compagno che per ideale si trova a dover lottare tra la vita e la morte, al fine ultimo (per nulla celato) di ridimensionare responsabilità penali a carico dei poliziotti presenti allo sgombero di ieri e additare come pericoloso un intero movimento di lotta legittimo a difesa della terra contro il capitalismo selvaggio, il militarismo, la disuguaglianza e l'ingiustizia sociale.

Non amiamo la violenza e ancor meno quella dello Stato che ha il dovere costituzionale di garantire i suoi cittadini. Se ieri ci si fosse fermati davanti ad un'occupazione non violenta però legittima perchè la Terra, ripetiamo, è di chi l'abita, Luca oggi sarebbe stato nel suo campo. Forse qualche ditta appaltatrice avrebbe perso in profitti, ma non ci sarebbe stata la tragedia. Una vita vale di più.
Non amiamo dividere l'umanità in buoni e cattivi. Ci appare di cattivo gusto. Cali il sipario.Alla magistratura borghese l'onere d'accertare le dinamiche di quanto accaduto. Per noi
Luca è semplicemente un compagno, tutto il resto lo lasciamo alle questure e ai tribunali.
A noi compagni e compagne , l'amore e il rispetto per la vita e per la Terra, ma soprattutto la solidarietà e l'umanità. non siamo gendarmi a dfesa del capitale.

cinzia serra,
militante Partito Comunista dei Lavoratori Puglia

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