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(27 Agosto 2013) Enzo Apicella
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Comunicato dell'Ambasciata di Siria in Italia sulla vicenda dei giornalisti stranieri rimasti bloccati a Homs

(3 Marzo 2012)

Roma, 2 marzo - L'Ambasciata della Repubblica araba di Siria in Italia ha emesso un comunicato in relazione alla vicenda dei giornalisti stranieri rimasti bloccati per giorni a Homs.

"Si riportano di seguito i chiarimenti riguardanti la vicenda dei giornalisti stranieri entrati nel territorio della Repubblica Araba Siriana illegalmente e le misure prese dalla Siria a tale proposito. Il Governo della Repubblica Araba Siriana prende in considerazione la tragedia della giornalista americana Marie Colvin da un punto di vista umano e presenta alla sua famiglia le più sincere condoglianze. La giornalista si sarebbe potuta recare in Siria legalmente, soprattutto dal momento che la Siria ha dato seguito alle richieste dei giornalisti che desideravano visitare il Paese.

Non appena le Autorità hanno appreso la triste notizia della morte della giornalista e del suo collega francese, Remi Ochlik, in una zona controllata da un gruppo terroristico armato, hanno fatto tutti gli sforzi necessari per conoscere le circostanze in cui sono stati uccisi e farli immediatamente evacuare per consegnare le salme alle autorità competenti nei rispettivi Paesi.

Le Autorità Siriane hanno concesso per tre volte ai mediatori e agli operatori della Mezzaluna Rossa e della Croce Rossa Internazionale il permesso di entrare nella zona per portar fuori sia i giornalisti ancora presenti che i cadaveri, ma gli armati hanno rifiutato, così come hanno rifiutato alcuni giornalisti, dal momento che qualcuno aveva pianificato la loro evacuazione verso un Paese vicino illegalmente.

Questo procrastinare da parte degli armati e dei giornalisti è ciò che ha messo in pericolo la vita della giornalista francese ferita e ha ritardato il soccorso umanitario necessario per far uscire le salme e consegnarle a chi di competenza, considerando anche che le autorità siriane hanno messo a disposizione un elicottero da usare per il trasporto a Damasco sia dei cadaveri che dei giornalisti e della ferita, per la loro incolumità.

Le Autorità Siriane ritengono che alcuni Paesi legati agli armati siano coloro che li incoraggiano ad aumentare gli omicidi e non rispettare gli sforzi fatti dalla Siria, dalla Mezzaluna Rossa e dai mediatori per risolvere il problema. La Siria ribadisce la propria volontà di rispettare tutti i propri impegni nell'ambito umanitario, sperando che ciò non comporti eventuali violazioni della sovranità siriana e della sicurezza del proprio territorio, e anche per impedire che qualcuno esponga sè stesso al pericolo e sia poi soggetto a procedimenti penali".

Arabmonitor

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