">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Esopo ad Assisi

Esopo ad Assisi

(26 Settembre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

La mozione unitaria centrosinistra-prc e il vero volto dell'ulivo di guerra

(29 Maggio 2004)

La vicenda parlamentare che ha visto la convergenza Ulivo-PRC sulla richiesta del ritiro delle truppe viene e verrà utilizzata nel partito per argomentare la praticabilità di una prospettiva di governo comune nel segno delle ragioni del movimento e della sua “egemonia”.

Nulla di più falso.

1) Il centro dell’Ulivo ha fatto semplicemente una scelta elettorale finalizzata a contenere il rischio di un’eccessiva emorragia di voti verso la sua sinistra (Prc – Pdci – Verdi – Occhetto-Di Pietro). Giusto o sbagliato che sia, il calcolo è trasparente: cercare di garantirsi per il dopo-voto un rapporto di forza altamente favorevole all’interno della coalizione, capace di rafforzare la propria egemonia nella partita negoziale. La scelta parlamentare non significa dunque “uno spostamento a sinistra” dei portavoce del capitale, ma una manovra interessata (per quanto in parte maldestra) di consolidare la posizione naturale di comando dell’Ulivo. Nell’interesse della borghesia italiana.

2) Al di là delle “tre righe “ concordate col PRC, il centro dell’Ulivo ha formalizzato con un testo separato firmato dai quattro segretari di riferimento (Rutelli, Fassino, Borselli e Sbarbati), il proprio impegno a sostenere un’eventuale futura soluzione ONU che ricomponga un quadro multilaterale di gestione della crisi irakena (“Se e quando le Nazioni Unite assumeranno l’effettiva responsabilità politica e militare della transizione irakena noi condivideremo un attivo impegno dell’Italia”). Nello stesso testo si rivendica il rilancio della NATO, messo in difficoltà dall’“unilateralismo” di Bush. La posizione reale del centro ulivista non è dunque mutata nel suo indirizzo di fondo. E’ una posizione convergente con l’attuale indirizzo dell’imperialismo francese, tedesco, spagnolo, indisponibili a partecipare ad una missione irakena subalterna alla egemonia dell’imperialismo USA; e invece attestati sulla rivendicazione del rilancio della gestione “unitaria” delle missioni coloniali e di guerra, come nei Balcani, come in Afghanistan. Dai quali tutti si guardano bene dal chiedere “il ritiro delle truppe”. E’ un caso che Liberazione abbia taciuto l’esistenza stessa di questo documento dell’Ulivo?

3) Tutta L’operazione compiuta ha un significato preciso per Bertinotti. A più riprese, nei mesi precedenti, a fronte della prolungata indisponibilità del centro ulivista a richiedere il ritiro delle truppe, a fronte di pubbliche contestazioni anti-Fassino e anti-Rutelli da parte di consistenti settori di popolo della sinistra, il PRC avrebbe potuto (e dovuto), rivendicare la presentazione di una mozione autonoma per il ritiro da parte delle sinistre (il correntone D.S., il Pdci, i Verdi) riservandosi in caso di rifiuto degli interlocutori di presentare una propria mozione. Ciò avrebbe contribuito a fare chiarezza sul centro ulivista, aggravandone la crisi di credibilità, e a incidere sulle contraddizioni della sinistra dell’Ulivo. Si è scelta completamente la strada opposta. Consentendo al centro di salvare la faccia e mascherare, dietro le righe, la sua natura, le sue responsabilità, i suoi disegni futuri. Questa scelta, secondo ogni evidenza non aveva e non ha nessuna ragione di aritmetica parlamentare: a fronte della maggioranza larga e indiscussa del Polo delle Libertà che, comunque, avrebbe prevalso. Aveva e ha invece una ragione politica: dare all’Ulivo un segnale di disponibilità, accreditandosi come futuro patner affidabile di governo e… illudere il movimento pacifista celebrandone la capacità di “contaminazione”

4) La Repubblica commentava: “Bertinotti pensa gia ai suoi ministri”. Il Corriere riferisce il calore con cui il centro ulivista si è congratulato con Bertinotti per il “suo successo”. Caldarola, portavoce dalemiano, ha dichiarato: “Bertinotti parla e agisce ormai come membro della coalizione”. Il centro ulivista esce un po’ ammaccato dagli zig-zag d’immagine, ma consolida l’acquisto del Prc al proprio futuro governo. Nessuna difficoltà contingente può sminuire, ai suoi occhi, la valenza strategica preziosa di questo fatto.

Marco Ferrando

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Dove va il movimento per la pace?»

Ultime notizie dell'autore «Associazione marxista rivoluzionaria PROGETTO COMUNISTA - sinistra del PRC»

5020