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(28 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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Io non ho paura (dei No Tav)

(23 Marzo 2012)

Siamo un gruppo di lavoratori del Teatro Regio di Torino che, domenica 18 marzo, hanno partecipato al concerto di chiusura delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e che desidera esprimere il proprio dissenso, in maniera assolutamente pacifica, democratica e trasparente, per una scelta che ha costretto a blindare e militarizzare un luogo non solo di lavoro, ma anche di divulgazione culturale, per un evento che abbiamo condiviso e sostenuto in quanto ci è stato garantito che fosse, principalmente, rivolto ai nostri concittadini attraverso la classica forma dell’ingresso libero e gratuito per tutti.

Con nostra grande sorpresa è stato invece riservato ad un pubblico selezionato, e solo pochissimi giorni prima dell’evento siamo stati informati, tramite e-mail, che l’idea del libero accesso al teatro era stata drasticamente modificata in una serata ad inviti con la seguente motivazione: ”Per ragioni di sicurezza evidenziate dalle Autorità non è stato possibile aprire, come inizialmente previsto, il concerto alla cittadinanza. Infatti le ben note questioni legate alla TAV e la posizione assunta dal Presidente Monti in tale materia rendono necessaria la predisposizione di eccezionali misure di sicurezza.”

I motivi che hanno giustificato questa emergenza e che, a nostro parere, hanno portato unicamente ad alimentare  paure eccessive e tensioni fuori controllo, riguardano, in fin dei conti, la lotta di una popolazione che manifesta il proprio dissenso e la reale preoccupazione per la salvaguardia del proprio territorio e della spesa pubblica.

Le motivazioni che spingono queste persone a manifestare, hanno coinvolto emotivamente strati e settori sempre più ampi della società civile e del mondo del lavoro e, ovviamente, trovano simpatizzanti anche nel nostro posto di lavoro. È per questo che noi vogliamo semplicemente dire che non ci sentiamo né minacciati, né in uno stato di così grave emergenza da motivare un tale spiegamento di forze.

Lavoriamo in un tempio della cultura e ci rattrista che venga sottratto alla cittadinanza, alterando la natura di un luogo che è simbolo, per eccellenza, di democrazia e libertà di espressione e snaturando, nei fatti, il significato di una serata che, a nostro avviso, avrebbe dovuto celebrare l’Unità Nazionale e invece ha sottolineato, ancora una volta, la distanza tra la politica e la vita reale dei cittadini.

Giancarlo Fedele , Stefania Roba, Dario Gatti, Raffaella Varesano, Lorenzo Maletto, Lorenzo Girocchi, Marco De Meo, Ivano Guzzon, Vincenzo Paparusso, Marco Melara, Rita Bracci, Marco Tempesta, Stefano Grosso, Luca Lorenzon, Michela Pontonio, Franco Mori, Vincent Lepape, Maria Siracusa, Alma Mandolesi, Claudio Grassone, Paola Perardi, Luisa Miroglio, Mauro Biondillo, Claudio Vignetta, Paolo Cieli, Enrico Luxardo, Patrizio Serra, Francesco Mesto, Roberto Grimaldi, Giulio Arpinati, Andrea Darò, Alessandra Di Paolo , Chiara Musso, Igor Migliardi, Alessandro Triffoni, Georgia Duranti, David Tacconi, Stefania Di Dio, Marco Cottone, Carlo Garbolino, Ranieri Paluselli , Marco Savalli, Fiorenzo Sordini

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