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(22 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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(Dove và la CGIL?)

Camusso rinvia lo sciopero generale in funzione del compromesso col pd ( e col governo)

(27 Marzo 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

L'annuncio dello sciopero generale per “fine maggio” da parte di Susanna Camusso, non stupisce. E' in funzione del calendario istituzionale della discussione parlamentare e di una prospettiva di possibile compromesso che “salvi” il PD e di riflesso il governo: un compromesso “alla tedesca” che rimetta l'articolo 18 nelle mani del giudice, rimuovendolo dalle mani del lavoratore, com'è oggi.

Il giornale della Fiat ( La Stampa) è oggi prodigo di previsioni favorevoli per questa “soluzione”. Che, dietro le quinte, avrebbe già il benestare non solo di Bonanni e Angeletti, ma anche dei nuovi vertici di Confindustria ( che entreranno in funzione proprio a Maggio) e degli stessi vertici di UDC e PDL, che otterrebbero in cambio la riduzione dei contributi delle imprese sui contratti a termine.

Questa è la ragione del rinvio dello sciopero generale. Lo sciopero fra due mesi serve non solo a diluire e disperdere la rabbia operaia che oggi si esprime, stemperando le “tensioni sociali”, ma anche a presentare il compromesso parlamentare che a Maggio sarà siglato come “vittoria” dello sciopero e della pressione della CGIL. Facendolo meglio digerire agli operai.

Tutti i lavoratori d'avanguardia sono chiamati a contrastare questa prospettiva e questa logica:

1)L' articolo 18 definisce un diritto inviolabile del lavoratore: quello del reintegro nel proprio posto di lavoro nel caso di licenziamento “ingiustificato”. Questo diritto non può essere manomesso. Non si consentì di farlo a Berlusconi. Non lo si può consentire a Monti. I diritti degli operai non possono essere terreno di mercanteggiamento.

2)Lo sciopero generale va indetto subito e dev'essere vero. Milioni di lavoratori, in questi giorni, a modo loro, hanno già intrapreso l'azione di sciopero. E la dinamica si sta allargando. Questo è il momento di proclamare lo sciopero generale. Perchè il ferro dell'indignazione operaia è caldo ora. Perchè ora è possibile trasformare le mille lotte in ordine sparso di questi giorni in un'unica spallata di massa,continuativa, radicale, capace di far pesare nelle strade e nelle piazze la forza materiale di 16 milioni di lavoratori; capace di bloccare l'Italia sino al ritiro delle misure annunciate, ribaltando dopo decenni i rapporti di forza tra le classi.

I vertici della CGIL si oppongono a questo scenario per cercare di recuperare lo “spirito del 28 Giugno” che non a caso Camusso ha evocato a Cernobbio.

I lavoratori, all'opposto, hanno interesse a spezzare la tela dell'ennesimo compromesso a perdere ( già in gestazione), per provare finalmente a vincere, con un'azione di massa indipendente.

Questa è la posta in gioco.

Il PCL e tutti i suoi militanti operai si battono e si batteranno ovunque- nelle fabbriche, nei sindacati, sul territorio- perchè l'occasione di ribellione e di riscatto della classe operaia, dopo 30 anni di sconfitte, non venga ancora una volta dispersa e tradita.

Partito Comunista dei Lavoratori

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