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Articolo 18

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(13 Marzo 2012) Enzo Apicella

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I licenziamenti nella Pubblica amministrazione saranno chiamati mobilità

(29 Marzo 2012)

L’art 18 (o meglio la sua cancellazione) vale anche per il pubblico impiego ma a scanso di equivoci, al di là delle precisazioni del Ministro Patroni Griffi, sarebbe bastato leggersi l’art 33 del decreto legislativo 165\2001 che prevede la possibilità delle Pubbliche amministrazioni di rilevare eccedenze negli organici attraverso una semplice informazione (non contrattazione, badate bene!) alle Rsu e ai sindacati

“La comunicazione deve contenere l'indicazione dei motivi che determinano la situazione di eccedenza; dei motivi tecnici e organizzativi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a riassorbire le eccedenze all'interno della medesima amministrazione; del numero, della collocazione, delle qualifiche de personale eccedente, nonche' del personale abitualmente impiegato, delle eventuali proposte per risolvere la situazione di eccedenza e dei relativi tempi di attuazione, delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale dell'attuazione delle proposte medesime”.

La legge appena citata prevede anche il ricorso a contratti flessibili e ai contratti di solidarietà, ma qualora non si possa ricollocare il personale, se ne prevede il collocamento in disponibilita' “ con un'indennita' pari all'80 per cento dello stipendio e dell'indennita' integrativa speciale, con esclusione di qualsiasi altro emolumento retributivo comunque denominato, per la durata massima di ventiquattro mesi”.

Ma qual’è il giustificato motivo oggettivo per licenziare nel pubblico impiego? Prendiamo ad esempio un ente locale o una azienda sanitaria in grave crisi economica con debiti e mancato rispetto del patto di stabilità, questi enti possono collocare alcuni dipendenti in mobilità per 24 mesi al termine dei quali scatterebbe il licenziamento perché il dissesto economico sarebbe certificato da atti scritti difficilmente contestabili (e di conseguenza dal Giudice non verrebbe accettata la natura discriminatoria del licenziamento)

Ma di questi argomenti i sindacati stanno discutendo da settimane all’insaputa dei lavoratori e delle lavoratrici della Pubblica Amministrazione. Già a metà Marzo, il Ministro Patroni Griffi annunciava un nuovo protocollo sul lavoro pubblico da licenziare (è proprio il caso di usare questo termine) entro l’anno, sulle pagine poi del quotidiano di Confindustria, Il Sole 24 ore, ribadiva l’impegno del Governo a trovare “misure convergenti” tra pubblico e privato in materia di lavoro invitando le Amministrazioni a snellire gli organici. Tradotto in altri termini, l’Italia segue la Grecia e il Governo Monti dà precise indicazioni per ridurre il numero dei dipendenti pubblici con ricognizioni annuali e l’utilizzo delle mobilità. Non c’è da stare tranquilli, anzi occorre mobilitarsi da subito . La lotta delle fabbriche va estesa anche ai dipendenti pubblici

cobas pubblico impiego toscana

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