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(23 Giugno 2012) Enzo Apicella

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Egitto: e' flirt tra fratelli musulmani e stati uniti

La confraternita ha avviato una campagna per convincere Washington che il nuovo Egitto islamista sara' stabile e non contrario agli interessi americani nella regione

(7 Aprile 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Egitto: e' flirt tra fratelli musulmani e stati uniti

foto: nena-news.globalist.it

Roma, 07 aprile 2012, Nena News - Migliaia di manifestanti erano ieri a piazza Tahrir al Cairo per partecipare a due distinte iniziative. Una a sostegno di una «Costituzione per tutti» e un’altra in appoggio del salafita Hazem Abu Ismail che nega che sua madre sia stata titolare di un passaporto Usa, circostanza che gli precluderebbe la candidatura alle presidenziali di maggio, secondo la legge nazionale.

Ma la vera notizia è il flirt trai Fratelli musulmani egiziani e gli Stati Uniti. Certi di vincere anche le presidenziali, dopo aver candidato il «peso massimo» Khairat el Shater, i Fratelli musulmani hanno avviato una campagna per promuovere se stessi in terra americana. Gli islamisti vogliono arrivare al «compromesso storico» con Washington, ponendo fine agli anni delle «guerre di religione» tante care a George W. Bush e delle invettive islamiche contro l’«imperialismo culturale e militare americano». D’altronde gli Usa sono già alleati di regimi islamici più radicali dei Fratelli musulmani (vedi Arabia saudita), quindi un’intesa tra le due parti è possibile, anzi certa se gli islamisti egiziani garantiranno il trattato di pace con Israele.

In verità i contatti fra Usa e Fratelli musulmani vanno avanti da mesi ma ora la confraternita egiziana vuole dimostrare il suo carattere moderato e mettere in chiaro con gli americani che l’Islam politico non è contrario al capitalismo, anche nella sua versione più liberista. Ai più poveri andranno le elemosine. «Rappresentiamo una visione islamica moderata e centrista. Le nostre priorità sono economiche e politiche, la salvaguardia degli ideali della rivoluzione, educazione e sicurezza per la gente», ha detto al Washington Post, Sodos Asem, uno dei componenti della delegazione dei Fratelli musulmani, ricevuta nei giorni scorsi da funzionari della Casa Bianca. Secondo Kamal el Helbazi, ex portavoce dei Fratelli non è da escludere un sostegno più o meno aperto degli Usa alla Confraternita perchè "tutto è permesso in politica e l'Egitto non è l'unico Stato arabo dove Washington gioca un ruolo importante". Nena News

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